Jim Morrison, voce zenit e nadir del rock

Oggi è inevitabile non mandargli un pensiero: è il quarantennale della morte di Jim Morrison, e ognuno ha le sue ragioni per ringraziarlo, Jim. Di solito è perché nell’adolescenza il cantante dei Doors è stato il simbolo, per molti, della libertà del crescere e del trasgredire, del fascino del rock, il canto della bellezza dell’essere giovani. E lui lo sarà per sempre, giovane.

Ma c’è una cosa che si sottolinea sempre troppo poco, persi come si è nella sua immagine e nelle sue liriche: la inenarrabile profondità e soavità della sua voce, non solo complemento perfetto della psichedelia dei Doors ma piuttosto voce zenit e nadir del rock, che racchiude tutto e a tutto dà un senso. Senza scomodare tutte le canzoni dei Doors, basti pensare allo sconvolgimento emotivo che fece trasalire ascoltando per la prima volta, nel 2000, “Sunset (Bird of Prey)” di Fat Boy Slim: Jim era tornato, e sembrava che avesse fatto un un salto negli studi di registrazione del dj direttamente dal baracchino sulla spiaggia dove è alle Seychelles, per incidere quel cameo e farci capire che la sua voce è la perfezione, e ha attraversato tutti gli anni e tutti i generi per approdare, con una rotondità unica, pure all’elettronica.

In questi giorni in molti di noi andranno al cinema a vedersi “When you’re Strange”, il film documentario scritto e diretto da Tom Di Cillo che, sembrerebbe, riveli filmati mai visti dei Doors, oppure si compreranno la colonna sonora del film che contiene poesie scritte da Jim Morrison lette da Johnny Depp, 14 brani, in versione studio, inclusi nei 5 album pubblicati dai Doors dal 1966 al 1971, perfomance tratte da “Ed Sullivan show” (“Light my fire”), uno spettacolo tv danese (“When the music’s over”) e dal festival delle Isole di Wight (“Break on through”), più interviste con tutti i 4 elementi della band, oppure se ne andranno al Pistoia Blues il 9 luglio per il tributo a Jim di Ray Manzarek e Robby Krieger.

Comunque lo si festeggi, speriamo che Jim ci mandi almeno una cartolina dal baracchino sulla spiaggia.

(Paolo Bardelli)

3 luglio 2011

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