Verdena, Concerto all’Alcatraz, Milano (19 febbraio 2011)

Wow! I Verdeni riescono ancora a stupire e il pubblico italiano a mostrarsi sempre un po’ indisciplinato. Ma andiamo con ordine.
Dovremmo partire a parlare del gruppo spalla, gli Spread, band bergamasca di derivazione verdesca, ma complice una pessima acustica, per non dire di peggio, l’esibizione del quintetto è passata sorseggiando una media chiara e maledicendo le casse. Nessun timore: avremmo rivisto il cantante e la violinista come coristi per “Razzi arpia inferno e fiamme”.
Si discorreva di Verdena, piuttosto. Due ore di concerto tirato e scaletta equilibrata, con molti brani del nuovo doppio cd e vecchi pezzoni. Fidel Fogaroli non è più accanto ai tre, ma sono comparsi invece synth e un nuovo polistrumentista, Omid Jazi. Se già ci eravamo abituati a vedere Alberto Ferrari alla tastiera (vedere alla voce “Angie”), insolito è stato invece scoprire Roberta Samarelli abbandonare in un paio di occasioni il basso per il synth.
Il concerto si apre con “Scegli me (Un mondo che tu non vuoi)”, “Rossella roll over”, “Per sbaglio” e “Badea Blues” sono una sessione di riscaldamento per la prima deflagrazione: “Spaceman” richiama anche quelli che erano andati a rifornirsi al bar e tornati giusto in tempo per il primo pogo e la prima doccia di birra. La successive scosse telluriche si registrano per “Muori delay”, “Isacco nucleare” e “Viba”. Come sempre quello più in palla dei tre si rivela essere Luca Ferrari: il suo tiro preciso lo fa giustamente annoverare fra i migliori batteristi in circolazione. Alberto totalmente a suo agio, tanto da improvvisare anche un balletto sul palco. L’aver ridotto le sigarette fumate durante il live ha giovato alla voce. Il basso di Roberta è un altro elemento distintivo e il giro che chiude “Luna” sarebbe un loop perfetto anche per cullare i sonni del piccolo Tobia.
Tutti soddisfatti: sia lo zoccolo duro dei fan, sia quelli accorsi per il prezzo.
Da registrare off stage: numero di tabagisti in sala imbarazzante anche per i meno ortodossi verso la Legge Sirchia. Inqualificabile il bocchettone spara-fumo (ma è ancora di moda?). On stage: Qualche sbavatura tecnica e un’incertezza su un attacco, tutto risolto brillantemente e senza le memorabili incazzature dei tempi andati.
I Verdena stanno maturando bene.

Scaletta in rigoroso ordine sparso:
Scegli me (Un mondo che tu non vuoi)
Per sbaglio
Spaceman
Badea Blues
Rossella Roll Over
Loniterp
Canos
Muori delay
Mi coltivo
Letto di mosche
Razzi arpia inferno e fiamme
È solo lunedì
Lui gareggia
Miglioramento
Le scarpi volanti
Viba
Starless
Sorriso in spiagga 1
Sorriso in spiaggia 2
Luna
Non prendere l’acme, Eugenio
Lei disse

(Vanessa Giulieri)

foto di foggypunk

26 febbraio 2011

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *