BLACK FRANCIS, Nonstoperotik (Cooking Vinyl, 2010)

Il giorno in cui qualcuno scriverà un rapporto sui colpevoli della morte del rock, le crisi di mezz’età dei suoi protagonisti dovranno avere un capitolo a parte, cosicché anche gente come Black Francis (aka Frank Black aka Charles Thompson) potrà rivendicarvi un paragrafetto tutto per sé.
Ripescato il nome d’arte d’antan, il songwriter è ufficialmente entrato nella cerchia dei musicisti attempati che non riescono a scordarsi degli anni in cui erano giovani, forti e in tutte le migliori collezioni di dischi. Così continua a dividersi fra tournée con i Pixies e uscite soliste o in coppia con la signora, che è un po’ come fare il pendolare fra le scorribande in motocicletta con gli amici e le giornate in ufficio, fra le scappatelle con la vecchia fiamma e le domeniche in famiglia.

Nella schizofrenia generale, gli ultimi lavori a suo nome (l’album “Bluefingers” e l’ep “SVNFNGR”) avevano fatto sperare in una ripresa dei toni scorbutici che furono cari alla banda madre. Ma proprio il progetto Grand Dutchy, con la compagna Violet Clark era tornato a diluire le acque. Così stando le cose, “Nonstoperotik” può essere forse il capitolo più rappresentativo per disegnare la doppia vita del nostro: nostalgismi da un lato e giovanilismi dall’altro. Lo stesso titolo suona rivelatorio, dacché promette scintille e storie “a luci rosse” e invece si ammoscia nel ciondolamento quieto della title track.

Anche se le spigolosità e i geniali deragliamenti dei Pixies stanno di casa altrove, non sono comunque pochi gli squarci di luce che rimandano ai bei tempi. Stanno soprattutto sulle prime battute, con qualche piccola punta d’eccellenza (“Dead Man’s Curve”) e gradite sorprese rispolverate dai bauli (“Wheels”, cover dei Flying Burritos). Poi la tracklist scende verso una quieta alternanza fra midtempo e rock’n’roll sempre più di routine e, lentamente, si appisola prima dello scoccare dell’ultimo minuto. Ma per allora, confusa tra il resto, ve la sarete già scordata. La vera chicca del disco, “When I Go Down on You”, la canzone che rivela il Black più maturo, senza facili accomodamenti né inutile sfoggi di muscoli. Quando l’ex (senza tante storie: ex.) Pixies farà pace con la propria età, tutti i suoi brani potranno assomigliare a questo.

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