Franco Battiato, retrospettiva a Casalpusterlengo

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Come si chiamano gli abitanti di Casalpusterlengo? Wikipedia ci dice “casalini” mentre una news sulla giornata dedicata a Franco Battiato che si è svolta lo scorso 30 gennaio al Cinema Teatro Comunale di Casalpusterlengo opta per un più lineare “pubblico casalese”.

Ce ne importa relativamente. Per l’avvenimento svoltosi nel lodigiano, superiamo così l’empasse, si è celebrato il Battiato-regista con proiezione di “Perduto amor”, il primo lungometraggio per molti aspetti autobiografico del 2003, fino a “Niente è come sembra” (2007) passando per i due omaggi musicali: “Musikanten” del 2005, un personale tributo a Beethoven, e “Giuni Russo, la sua figura” (2007), il docufilm dedicato all’amica, interprete e conterranea prematuramente scomparsa.

La nostra inviata Mara Canà ci ha riportato il “Battiato-pensiero” così come è emerso quella sera dalle domande degli astanti, un incontro che ha mostrato una persona affabile, estremanente ironica e disponibile, ben lontana quindi dall’immagine ascetica e ieratica che hanno i più.

Per flash:

Cinema: “Non amo il cinema che si vede oggi nelle sale e rifuggo dall’usare “trucchetti” per commuovere lo spettatore. La presa facile sull’attenzione o sui sentimenti non mi interessa. Così come non m’interessa parlare di Riina né mi interessa portare sugli schermi la storia di un delinquente: sostanzialmente perché non ho rispetto di queste persone, quindi per me non hanno ragione di essere celebrate. Il Neorealismo non è nelle mie corde. Ammiro Buñuel e Truffaut.”

La collaborazione con Manlio Sgalambro per le sceneggiature: “Sgalambro (filosofo e poeta siliciano n.d.r.) collabora con me anche nella sceneggiatura dei miei film. La genesi di una sceneggiatura è molto lenta. Incomincio a documentarmi, leggendo molto (per esempio per “Musikanten”, n.d.r.). In questa fase annoto, sottolineo, scrivo ma in modo poco lineare. In un secondo tempo cerco di organizzare gli appunti e le idee in modo organico. Solo allora condivido il testo con Manlio, con il quale lavoro alla realizzazione della sceneggiatura vera e propria.”

Sgalambro e i testi musicali: “Con i testi è diverso. Manlio può passarmi un testo da musicare e riesco magari al primo tentativo (“Il mantello e la spiga”) oppure lavorare entrambi sulla stessa lirica, come è accaduto per “La cura”. In questo caso la difficoltà per l’altro è proseguire usando il medesimo stile e linguaggio.”

Il corpo non mente: “Anche in televisione puoi capire se qualcuno sta mentendo. Guardavo un politico, ma non dirò mai il nome, che parlava e prometteva, e mi dicevo: ‘Ma come cazzo fanno a votarlo? Si vede benissimo che sta dicendo un sacco di fandonie!’”

Su questi momenti di crisi: “Avverrà un fatto eccezionale, come è accaduto negli anni ‘70. Allora sembravamo essere sull’orlo di una rivoluzione. Poi sono arrivati gli anni ’80 e sono andati tutti in discoteca. E  negli anni ’90 hanno iniziato a rubare…”

Sventoliamo infine bandiera bianca, arresi, alla risposta di Battiato a una non domanda del critico cinematografico locale: “E che ti devo dire? Hai già detto tutto tu!”.

(Paolo Bardelli/Mara Canà)