HANDSOME FURS, Plague Park (Sub Pop / Audioglobe, 2007)

Le coppie scoppiano, ma ce ne ritroviamo sempre di più in giro che suonano insieme. Gli Handsome Furs, per esempio, un duo formato da Dan Boeckner (Wolf Parade) e dalla sua fidanzata Alerei Perry, una fiera coppia di Vancouver. Evidentemente dev’essere più divertente mettersi a strimpellare che fare le cose che fanno tutti i morosi, tipo andare al cinema. Ma ci si fidanza e poi si mette su un gruppo insieme oppure si forma una band e poi conoscendosi ci si prende?

Vabbé, gli Handsome Furs masticano elettronica povera con una chitarra perennemente distorta e sporca incisa come in una enorme stanza spoglia. Il loro essere freddi si attanaglia perfettamente a quel sentimento di estraneità che vogliono trasmettere: note di synth lontane, batterie elettroniche essenziali, voce spaziale che è dolorosa senza volerlo esserlo. Ma si divertono poi Dan e Alerei a suonare insieme? Sarà vero amore?

A noi non interessa, ci piace ascoltarli come se improvvisassero tutto nella loro sala, un po’ l’effetto che facevano i Grandaddy, e seguirli nelle loro reiette traiettorie che non hanno timore di esplodere (“Dumb Animals”), nelle loro melodie funerarie (“What We Had”), nelle loro imprecazioni d’odio su tempi di marcette decadenti (“Handsome Furs Hate This City”).

Ma è proprio quest’essere casalingo il bello di quest’esordio, senza sovrastrutture di produzione, senza molte pretese se non quella di essere autosufficienti per se stessi e basta. E così facendo diventando necessari per altri. Bene ha fatto la Sub Pop nell’investire su questa coppia, che tanto costa poco perché produce musica in cucina invece che omelette. E il tutto è interessante, e lo continuerà ad essere finché tutto andrà bene.

Finché, insomma, non litigheranno per chi deve stare ai fornelli.

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