FUNKSTORUNG, Appendix (!K7 / Audioglobe, 2007)

“Appendix” è una compilation di remixes, già solo in parte usciti come b-sides, pescati dagli archivi della coppia formata da Michael Fakesch e Chris De Luca. Con questa uscita si conclude, stando all’attualità, la vicenda dei Funkstörung e si aprono, per ognuno dei due (ex)componenti, nuove e diverse strade.

La track list di questo capitolo finale include, tra gli altri, nomi di tutto rispetto: Spaceck, Lamb, Bjork, Richard Devine (bonus track). Pur non rappresentando un lavoro nato per essere legato nelle sue parti, la selezione risulta piacevolissima, testimonianza di un aspetto importante dell’attività di questa coppia di musicisti/Dj/produttori. La scena è quella tedesca, dalla quale non si può assolutamente prescindere, in particolare dalla seconda metà dei Novanta ad oggi. La posizione geografica, Rosenheim (Baviera), si riflette nell’incrocio delle influenze che si sprigionano durante l’ascolto delle rielaborazioni di Michael e Chris; il suono della G-Stone di Kruder & Dorfmeister, la sensibilità indie-tronica dei Lali Puna nonché la techno della Kompakt di Michael Mayer. La freddezza della macchina e il calore dell’uomo si fondono nel suono (e nei suoni) di “Appendix”.

Delizioso il remix su “Heaven” dei Lamb, pezzo notevole di per sé; meccanico l’approccio su “Latte & Macaron” di Towa Tei. Leggero il tocco/ritocco nel caso di “Love In A Trashcan” dei Raveonettes, pop-tronica la versione di “All Is Full Of Love” di Bjork, a metà tra Autechre da una parte e Notwist insieme con Styrofoam dall’altra. Electro-funk lo scorrere di “Whispering Streets” (Barry Adamson), soulful quello “1st Stroke” (Spacek) come quello di “Close To You” (Beanfield). Acide e spigolose, vicine al suono Rephlex, le evoluzioni su “Axis Of Ignorance” (Nils Petter Molvær) e sulla bonus track “Sigstop” (Richard Devine). Electro- rock per “No Fire” (Enik) e panoramiche IDM per “Sustain” (Lusine ICL), mentre “Trick Or Treat” (Phon.o) è un contenitore di elettro-percussioni.

Una raccolta rivolta al passato, forse scontata nelle intenzioni, ma certamente non vuota dal punto di vista del valore del suono che contiene. Se lo spessore di uscite come questa è fatto dal materiale di cui si dispone in archivio, non si può certo parlare, nel caso di “Appendix”, di bassa qualità. Del resto non vengono sfornati tutti i giorni remixes come “Heaven” e “Close To You”. Quella che abbiamo tra le mani è la classica compilation utilizzabile dal Dj e, allo stesso tempo, adatta per l’ascolto casalingo. Tessera di un mosaico che rappresenta uno dei tanti aspetti dell’evoluzione dell’elettronica contaminata europea negli ultimi dieci anni. Documento.

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