Oltre gli Scisma: intervista a Paolo Benvegnù

Non nascondo l’emozione di avere la possibilità di scambiare due parole, anche se via mail, con chi ha contribuito a creare uno dei progetti più belli del rock italiano: gli Scisma. Tre dischi belli ed importanti negli anni ’90, lo scioglimento, il ritorno improvviso e imminente (10 Maggio, al “Flog” di Firenze), con un ultimo concerto d’addio.”The last waltz“.

Paolo Benvegnù risponde alle mie domande, e ciò che scrive è uno specchio perfetto delle sue canzoni:complesse, emozionali, senza logica perché è giusto che sia così. Questa è la nostra chiacchierata virtuale. A voi.

La prima domanda è inevitabile: ora che è passato un po’ di tempo, ti va di spiegare come mai gli Scisma si sono sciolti?

Scisma si è sciolto per troppo amore…a parte il fatto che il nome era già una dichiarazione d’intenti… dicevo del troppo amore: era diventato per tutti ormai insopportabile il trasformarsi del progetto da esperienza a tortura….come un rapporto di coppia quando lo stesso si trascina nel cliché, nel già visto, quando tutto diventa abitudine…….non esistono discussioni… tutto diventa indifferenza… troppo amore deviato


La cosa strana, correggimi se sbaglio, è che non ci sono mai stati annunci ufficiali del vostro scioglimento, ma, ad un certo punto, il vostro sito ha smesso di funzionare ed è stato cancellato, e anche altre pagine a voi dedicate sono scomparse. Più che uno scioglimento, sembrava quasi che aveste voluto letteralmente sparire…è solo una mia impressione?

E’ vero.abbiamo fatto come i cani che vanno a morire lontano dalla casa in cui hanno vissuto per anni…molto più bello:si soffre meno,c’è più dignità,nessuno delle persone che ti amano ti vedono soffrire……..e poi pensavamo davvero di non interessare a nessuno…
Sparire per non disturbare…come sai esistono quelle cose,quelle persone di cui percepisci l’importanza solo nell’assenza…forse noi siamo così.

Gli Scisma

Immagino che in questi giorni siate chiusi in una sala prove per preparare il vostro ultimo concerto. Che atmosfera c’è, in sala prove e tra di voi? Quanta pressione sentite addosso per questo “The last waltz”?

E’ strano ritornare a provare insieme.Certe cose sono bellissime,immutabili…appena abbiamo ricominciato mi sembrava di suonare in uno strano playback dove tutti sono felici…avevamo davvero bisogno di tre anni di tempo per pulire i veti incrociati che ci uccidevano la felicità di suonare insieme…e’ stata una buona idea ritrovarsi.
Non sentiamo addosso nessuna pressione per questo “last waltz”.
E’ l’ultima danza,dobbiamo impegnarci, ma la danza oltre ad essere coinvolgimento deve essere anche e soprattutto gioia.
Devo dire che molte delle pressioni che ci torturavano anni fa scaturivano soprattutto dalla schizofrenia di management e case discografiche…in questo caso dietro ci siamo solo noi e le persone (come Lorenzo Bedini e tutto lo staff CYC ,che ringraziamo moltissimo) che ci danno una mano per organizzare questa data..


Siete consapevoli di essere stati una grande influenza per molte band italiane che stanno movendo i primi passi, o comunque di essere uno dei gruppi di rock italiano più amati dei ’90?

Non ci siamo mai accorti di tutto questo…c’erano i Marlene,gli Afterhours.
Loro sono i riferimenti dei nuovi gruppi italiani…noi abbiamo colpito l’immaginario delle persone penso,spero,più sensibili…una volta ero ottimista,ora ritengo non ce ne siano molte.
Penso ad Armstrong,un disco che parla della vita in termine di sfioramenti,un disco di debolezza,di riflessione …ci hanno massacrato in tanti quando il disco è uscito…eppure penso che in Italia ancora in questo momento nessuno si sia avvicinato a quel tipo di visione…non sono molto sereno quando parlo di queste cose…penso che noi come altri gruppi che non si curano di avere un ottimo ufficio stampa siamo stati davvero sottovalutati….la cosa meravigliosa invece è che per fortuna i dischi hanno una loro personale ma strana vita e così alcune persone ci stanno incontrando ora,alcune lo faranno anche più avanti..se ci penso mi commuovo un po’….


Un’immagine, un ricordo, un commento legato a ogni album degli Scisma.

Scisma è un progetto Ipersensibile
Bombardano Cortina:
la furia e la forza del caos,piccolo manifesto degli Ipersensibili… (però un disco bruttino,anzicheno’)
Rosemary Plexiglas:
Cosa si nasconde tra il nostro essere insieme di organi pulsanti sangue e le nostre azioni?
Tra meccanica del corpo ed estetica ?
Perché l’amore,il trasporto,il sogno si tramuta in sperma,in possesso?
Armstrong:
Scisma trasforma dualismo in dualità
E’ accettarsi vulnerabili,è porsi nuove domande,ma non morire per trovare le risposte.


Oltre che della tua attività di produttore per molte band, si parla sempre con più insistenza di un tuo esordio solista. Puoi già anticiparci qualcosa? Ci saranno anche le due canzoni comparse sulla compilation “Band Syndicate”? E gli altri membri degli Scisma, che progetti hanno?

E’ vero: sto preparando un disco “solista”.
Penso possa uscire a settembre,ottobre.
La cosa meravigliosa è che non so per chi uscirò,ma so assolutamente perché..
Non so se i due provini presenti su “Band Sindacate” faranno parte del disco.
Ho moltissimi brani da sviluppare ed ho la sensazione che questo disco sia una
Sorta di quarto disco Scisma.
Forse leggermente meno estetico.Ci saranno tutte le mie nuove verità (confutabili,utopiche) e la scoperta delle gioie minime.
Giovanni Ferrario sta preparando il nuovo capitolo Micevice a cui penso parteciperà
Giorgia Poli che suona anche nel nuovo progetto di Paola Maugeri.
Michela Manfroi ha suonato nel nuovo disco dei Venus,ogni tanto suona con loro e forse parteciperà al loro tour europeo.
Danilo Gallo e Diego De marco hanno smesso di suonare e vivono e mi sembrano felici
Sara Mazo (mi emoziona..non ha mai cantato bene come ora) non canta più.
Ma non è mai stata così vicina a se stessa e ne sono felice.
Marco Tagliola e’ il fonico di Marco Parente,La crus e di molti altri progetti..e ha fondato con Xabier Iriondo “DuepartiMollitremolanti”


Ultima domanda, più da fan che altro: il 10 Maggio è veramente il vostro “last waltz”?

Sì.
E’ il nostro ultimo giro.
E’ giusto così.
Siamo stati forse uno dei pochissimi gruppi di lavoro “pop” veramente coerente.
Avevamo obbiettivi:alcuni li abbiamo raggiunti insieme.
Quando non c’era più nulla da dire siamo spariti.
Nessuno di noi ha “sfruttato” Scisma per ottenere migliori posizioni personali.
Sono orgoglioso del fatto che tutto sia andato così.
Ti faccio io una domanda,ora (risposta facoltativa):
Quanti altri gruppi in Italia,almeno per decenza,avrebbero dovuto fare così?
Eh, you know
The business of business is business.