KINGS OF CONVENIENCE, Versus (Source , 2001)

Il 2001 è iniziato con il loro “Quiet is the new loud” e i Kings Of Convenince devono aver pensato che era giusto chiudere questo loro anno di grazia con un altro disco. Così ecco “Versus”, raccolta di remix, versioni più meno rare, rivisitazioni di canzoni per lo più già note. L’unica eccezione è per l’inedita “Gold for the price of Silver”, elettronica lieve e jazzata, scritta dai due ragazzi di Bergen in collaborazione con il conterraneo Erot, scomparso di recente, a cui è dedicato il disco.
Per il resto il materiale rielaborato viene tutto da “Quiet is the new loud” e comprende alcune versioni uscite su singolo, “Toxic Girl” e “Failure”, e una manciata di riletture di artisti più o meno affini ai due.

Le cose migliori arrivano quando rimane intatto lo spirito malinconico, nostalgico delle canzoni. Non a caso l’episodio più riuscito è la versione di “Failure” dagli eccellenti Alfie, che ne suonano una versione acustica appena più ricca, con suggestivi inserti di violoncello, decisamente personale. Del resto segue la stessa linea il loro compagno di etichetta Andy Votel, ossia il cofondatore della XL Recordings insieme a Badly Drawn Boy, che aggiunge qualche nota di piano alla sempre splendida “Winning a Battle, Losing a War”.
Il resto è un incontro con l’elettronica che si fa dolce per mano dei Four Tet, la versione lenta e sinuosa di “The Weights Of My Words”, di Riton e di Bamboo Soul, che mettono in evidenza gli umori tra jazz e bossa nova di “The Girl From Back Then” e “Leaning Against The Wall “.

Diventa invece tutto più difficile quando i toni si fanno troppo scuri e impenetrabili, la “Little Kids” di Ladytron, mentre naufraga quando Evil Trodivel porta “Leaning against the wall” lontano dalla propria leggerezza verso il pop da classifica.

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