Il primo disco dei Testaintasca suona cazzaro e genuino, proprio come loro. E di gente così non ci si stanca mai.
Riecco gli anni novanta, ma non quelli dei Pavament. Malkmus si è innamorato dei primi Weezer.
Sono passati sei anni dallo sconvolgente "Deathconsciousness", ma l'oscuro duo del Connecticut continua il suo percorso tra doom, liturgie gothic e rigurgiti industrial.
Il seguito di "R.I.P." forse è l'ultimo atto (polemico) della carriera di Actress. Ma il quarto lavoro del producer britannico è pieno di motivi di...
Gang Gang Dance, Neneh Cherry, Disclosure feat. Mary J. Blige, Saint Pepsi, Be Forest, Chloe Howl, Eagulls, Jessica Hernandez & the Deltas, Perfect Pussy, Liars,...
Il duo svedese rinuncia all'anima shoegaze per un album atmosferico che guarda indietro, fino ai Cocteau Twins di "Treasure".
La seconda prova dei Be Forest è un lungo e riuscito passo verso la maturità artistica.
Un debutto inglese che può marcare questo decennio come lo fecero “Kasabian” o “Whatever People Say I Am...”, oppure il solito, abile hype inglese?
Ci sono voluti tre anni per capire in che direzione riprendere a camminare, ma riecco i Bombay Bicycle Club.
Un saliscendi discreto: ballate acustiche, suonate piano, con la punta delle dita.