Per una volta, partiamo dal gossip. Pare che la coppia d’oro dell’elettronica evoluta si sia separata: Matthew Herbert e Dani Siciliano non sono più marito e moglie, ma continuano a cinguettare amabilmente l’uno dei dischi dell’altro, lei come musa-chanteuse e lui come produttore geniale. Non deve essere gradevole, per lei, che anche nei suoi dischi…
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Il punto più lontano dalle origini verso cui l’hip-hop si è spinto è curiosamente anche quello più vicino ai suoi progenitori. E la musica dei Kill The Vultures è talmente ricca ed entusiasmante da rendere questo paradosso perfettamente sensato. Mentre l’hip-hop mainstream si adagia sullo stereotipo da ghetto pimp, e la scena alternativa non fa…
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L’incubo che ha perseguitato gli Hogwash fino a oggi è stato quello di un paragone costante con I fratellini maggiori Verdena, e certo non li ha aiutati ad emergere per la loro oggettiva bravura nello scrivere canzoni eleganti, energiche, sorridenti. A ben vedere, però, un legame sottilissimo coi fratelli Ferrari rimane: i Verdena fecero una…
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Punk-funk in equilibrio tra mente e corpo: questo cercavano di fare i Supersystem dopo aver chiuso la loro storia come El-Guapo, e in “Always never again”, l’album dello scorso anno, l’esercizio era riuscito eccome; “A million microphones”, l’album con cui la Touch & Go festeggia il venticinquesimo compleanno, sposta l’asse verso la mente: ballabile ma…
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Navigano, i Caboto. Lontano, proprio come il loro nome suggerirebbe. Lontano dal post-rock comunque personale di “Nauta”, o dalle fughe zorniane dell’eccellente “Didyougetvisuals?”. Passando dal progetto web “Freeboto”, la band bolognese è arrivata a “Hidden or just gone” passando ore a improvvisare e a catturare un suono sempre più sfuggente e mutevole. Qualcuno ha parlato…
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Un’intera punk band in una tipa di un metro e mezzo. L’hanno definita così, Miss Violetta Beauregarde, e non sono andati molto lontano dal vero: dietro alle urla scomposte e all’elettronica a basso costo, c’è una ragazza che ha l’aria di divertirsi un mondo, facendo musica volutamente fastidiosa (ma mai inascoltabile) o sputando veleno attraverso…
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“C’era un albero d’argento vicino al fiume dove andavamo ad appendere le nostre cose belle. Uova d’oro, rossetti e piume, pezzi di vetro, candelieri, ciondoli, bottiglie di vino vuote, eguardavamo la luce trapassare tutto questo”: fotografa mondi immaginati, My Brightest Diamond, e li circonda con una musica che potrebbe essere dei Banshees spogliati da ogni…
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Magma, calore ribollente e pericoloso: è un’immagine di banalità terribile, ma è quella che meglio si adatta a raccontare i catanesi Uzeda; basta lo stridore della chitarra che apre “Wailing”, mentre il basso inizia a rimbalzare nel ventre, per dare il via a una colata di abrasioni libere, senza forma apparente, oscure immagini di cantastorie…
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Non capita quasi mai, ma ci sono dischi in cui il genio di chi li ha composti trabocca da ogni parte. E, cosa ancora più rara, ci sono album in cui le idee, per quanto geniali, non soffocano la musica, ma la accompagnano per rendere le canzoni davvero speciali. In “Scale” succede tutto questo: è…