• CRISTINA DONA’, La quinta stagione (Capitol / EMI, 2007)

    Rumore di vento, e un sole che “a settembre mi lascia vestire ancora leggera”. Inizia così, quieto e incantato, il ritorno di Cristina Donà. Sembrerebbe la descrizione di una nuova ultima giornata di sole, ma non lo è: “La quinta stagione” è un disco di profondità che sa farsi magicamente leggera. “Settembre” è la chiave…

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  • TINY VIPERS, Hands Across The Void (Sub Pop / Audioglobe, 2007)

    Da sempre, le storie popolari hanno avuto qualcosa di oscuro. Pensate alle favole: quante volte abbiamo sentito dire “Non so come facciano i bambini a non spaventarsi”? Ora, gli stessi bambini che non tremavano davanti alle favole di Andersen, forse sono diventati adulti come Jesy Fortino, l’unica responsabile dei Tiny Vipers: un’adulta, sarei pronto a…

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  • SETTLEFISH, The Quiet Choir EP (Unhip / Wide, 2007)

    Mentre gli A Classic Education stanno diventando un piccolo culto tra la microcomunità indie italiana (e dal nulla o quasi finiscono per aprire i concerti di Modest Mouse e Arcade Fire senza aver pubblicato nemmeno un singolo), Jonathan Clancy rispolvera i suoi Settlefish: “The Quiet Choir” è il completamento acustico dell’ottimo “The Plural Of The…

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  • MERCI MISS MONROE, Some Minor Crimes (Ghost / Audioglobe, 2007)

    Chi, tre anni fa, era salito sull’autobus giallo del debutto dei Merci Miss Monroe, non potrà fare a meno di chiedersi che cosa sia successo a quella band energica e delicata, ancora non del tutto a fuoco ma con un istinto melodico notevole. Per chi aveva avuto l’occasione di ascoltarle, canzoni come “So goofy” e…

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  • SHELLAC, Excellent Italian Greyhound (Touch & Go / Self, 2007)

    Ci sono almeno due motivi per cui questa recensione è inutile. Il primo: chi trepidava da otto anni per il seguito di “1000 hurts” si sarà buttato su “Excellent italian greyhound” con una foga da fanatico già al primo giorno di uscita. Il secondo: non c’è granché di nuovo da dire sugli Shellac. Loro non…

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  • GABRIEL STERNBERG, Endless Night (Canebagnato, 2007)

    Certi dischi vanno toccati, ancora prima di essere ascoltati: il cartoncino bianco e ruvido (le sue linee tracciate a penna che disegnano città vuote e stelle) che avvolge questo “Endless night”, il debutto solista dell’italo-tedesco Gabriel Sternberg, crea intimità da subito. Sai già che andrai ad ascoltare qualcosa di fragile e prezioso, ed è anche…

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  • POLLY PAULUSMA, Fingers And Thumbs (One Little Indian / Goodfellas, 2007)

    Le canzoni di Polly Paulusma sono sempre sembrate urgenti, necessarie; magari trasfigurate da parole poetiche o da riferimenti più o meno alti (dalla Bibbia a Neil Young, dalle favole dei fratelli Grimm ai notiziari tv – come riferisce il booklet di “Fingers and thumbs”), ma necessarie. Necessarie e gentili: con quella voce limpida, educatamente sospesa…

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  • CHANTSONG ORCHESTRA, Indie Mood (Felmay / Egea, 2007)

    Standard, def.: nella musica jazz, brano di grande popolarità (di solito una canzone) di cui esistono illustri versioni e su cui ogni jazzista deve saper improvvisare. Ecco, il dizionario lo dice meglio di me. Ma gli standard non appartengono solo al mondo del jazz, tutt’altro: li si trova spesso a flirtare con il mondo del…

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  • Blonde Redhead, Corte degli Agostiniani (Rimini) (21 giugno 2007)

    Blonde Redhead, Corte degli Agostiniani (Rimini) (21 giugno 2007)

    Sedie. Una corte medievale disseminata di sedie. E il divieto, per chi ha i posti in piedi, di entrare prima dell’inizio. Anche se non avessimo cercato un simbolo del nuovo percorso dei Blonde Redhead, lo abbiamo trovato andandoli a vedere nella data di Rimini del tour del nuovo “23”: le sedie, segno di concerto ordinato, di…

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  • SHANNON WRIGHT, Let In The Light (Quarterstick / Self, 2007)

    La musica di Shannon Wright si è mossa negli anni con le stesse dinamiche di una tempesta: l’addensarsi di nubi sempre più nere in bassi cieli folk, i lampi soffocanti e poi, lentamente, il diradarsi dell’oscurità, lembi azzurri che occhieggiano piano. La chiave del cambiamento sta tutta nelle dita che sfiorano il pianoforte in “They’ll…

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Se potessi ripercorrere in un attimo, nuotando controcorrente, le rapide di questo fiume oramai giunto al suo estuario, nella estrema fissità di questo mio prossimo viaggio nella noia orizzontale, sceglierei gli anni in cui la volta celeste non era altro che un enorme lenzuolo fatto a cielo e la luna una palla polverosa gettata nel vuoto e catturata con le unghie dall’egoismo del pianeta Terra. E noi, bimbi, cadevamo con essa per sempre, aggrappati in un infinto sprofondo gli uni agli altri, grazie a un gomitolo di lana nera. I grandi dimenticarono in fretta di avere un mondo con certe stelle enormi, sopra il capo, da osservare, mentre noi sacrificavamo la nostra noia migliore per costruire ponti sospesi nello spazio che ci allacciassero a un’agognata luna. La dipingemmo butterata e funesta, con maremoti sulla superficie di un ponto che non era mai tranquillo, ma tutta una schiuma fremente di gorghi e mostri marini. Nuovi esseri di ordinaria malinconia calpestavano un tappeto soffice come zucchero filato sparso su una teglia, in cui si radicavano piante cresciute dolci come torroni. Altre volte immaginammo un balzo da gigante come in mongolfiera, le tante mongolfiere tipiche di una domenica d’estate, un balzo che ci consentisse di fuggire all’avarizia terrestre e alle sue costrizioni. In anni in cui razzi enormi arrugginivano in volo, pensammo a uno sgangherato proiettile cavo sparato negli occhi della luna come nei film dei Meliès, in cui potessimo accovacciarci per il viaggio, assieme ai nostri migliori amici. Ma poi venne il tempo di un leggero disincanto, e, anche sognando a occhi aperti, non potevamo far altro che immaginarci tute e scafandri e missili scagliati a violentare qualche nuovo cielo. E poi, al ritorno, schivare incredibili uragani e tempeste, per posarci placidamente in un mare che ci accogliesse come un telo. Eravamo certo molto giovani e molto felici e pensavamo, con rabbia, di non dover invecchiare mai. (Matteo Marconi) Le puntate precedenti Back To The Future Vol. 9 - Stuart Adamson morì nel 2001 e nessuno ne parla più Back To The Future Vol. 8 - I Vines e il Verona dell'84-'85 Back To The Future Vol. 7 – “I figli degli operai, i figli dei bottegai!” Back To The Future Vol. 6 - Ekatarina Velika (EKV) Back To The Future Vol. 5 - Gli Air sul pianeta Vega Back To The Future Vol. 4 – “Stay” e gli angeli degli U2 Back To The Future Vol.3 - La lettera dei R.E.M. e di Thom Yorke Back To The Future Vol. 2 – Massimo rispetto per i metallari (1987-89) Back To The Future vol. 1 – L’estate di Napster 14 settembre 2010