• Litfiba, Parco della Certosa Reale (Collegno, TO) (26 luglio 2010).

    [ di Simone Dotto ] Ci troviamo qui, alla quinta data del fatidico reunion tour. Ci siamo per la messinscena: né più né meno. Ma bisogna ammettere: dopo dieci anni dalla separazione, i redivivi Litfiba sanno ancora far girare gli ingranaggi della loro macchina come si deve.

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  • JAMIE LIDELL, Compass (Warp, 2010)

    Così a lungo e colpevolmente abbiamo taciuto di Jamie Lidell su queste pagine, che dev’essere una configurazione stellare particolarmente favorevole quella che ha fatto sì che cominciassimo a parlarne proprio in coincidenza di questo disco, ideale riassunto delle puntate precedenti. Per chi se le fosse perse, da inizio secolo ad oggi sir Lidell si è…

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  • WOVENHAND, The Threshing Floor (Glitterhouse, 2010)

    Questa volta, per il decollo, bisogna aspettare un po’ di più. Lo scorso “Ten stones” aveva messo le basi per una rinascita elettrica, che accompagnasse la “mano intrecciata” di David Eugene Edwards lungo territori diversi da quelli già battuti a bordo dei 16 Horsepower: “The Threshing Floor” invece si rimangia tutto e riporta il discorso…

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  • BLACK FRANCIS, Nonstoperotik (Cooking Vinyl, 2010)

    Il giorno in cui qualcuno scriverà un rapporto sui colpevoli della morte del rock, le crisi di mezz’età dei suoi protagonisti dovranno avere un capitolo a parte, cosicché anche gente come Black Francis (aka Frank Black aka Charles Thompson) potrà rivendicarvi un paragrafetto tutto per sé. Ripescato il nome d’arte d’antan, il songwriter è ufficialmente…

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  • DAVID BYRNE & FATBOY SLIM, Here Lies Love (Nonesuch, 2010)

    Scolpire i ritratti ai grandi personaggi della Storia, restituire loro un volto e ridisegnargli lineamenti è compito che grava soprattutto sulle prerogative del cinema e della buona narrativa o, tutt’al più, della canzone d’autore che mira in alto. Ma all’occorrenza anche la semplice pop song radiofonica può essere una lama affilata, e occorre saperla maneggiare…

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  • DAVID BYRNE & FATBOY SLIM, Here Lies Love (Nonesuch, 2010)

    Scolpire i ritratti ai grandi personaggi della Storia, restituire loro un volto e ridisegnargli lineamenti è compito che grava soprattutto sulle prerogative del cinema e della buona narrativa o, tutt’al più, della canzone d’autore che mira in alto. Ma all’occorrenza anche la semplice pop song radiofonica può essere una lama affilata, e occorre saperla maneggiare…

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  • BAUSTELLE, I Mistici dell’Occidente (Warner / Atlantic, 2010)

    Hanno un bel dire Bianconi e i suoi esegeti che ne “I Mistici dell’Occidente” la mania citazionista dei Baustelle si è finalmente placata. E come la mettiamo, allora, con quel “carrozzone” di sorcina memoria piazzato già nelle prime strofe di “Indaco”, o con gli evidenti branduardismi che introducono la title track? E con quell’Huckleberry Finn…

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  • THE FLAMING LIPS, The Dark Side Of The Moon (Warner Bros, 2010)

    “Finally the punk rockers are taking acid” titolava una triplice raccolta riassuntiva del primo periodo Lips. Ed era proprio così. L’esordio della band di Wayne Coyne nella seconda metà degli anni ’80 segnava un incontro, sulla carta assai improbabile, fra la verve incendiaria del punk-rock e le visioni lisergiche del pop psichedelico. Diverse le miglia…

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  • THEE SILVER MT. ZION, Kollaps Tradixionales (Constellation, 2010)

    Quella per cui la musica post-rock andrebbe naturalmente accompagnata ad un companatico d’atmosfere digitali e di freddezze mat(h)ematiche è una regola non scritta che a Efrim Menuck e Thierry Amar non è mai andata giù. Non la digerivano ai tempi dei Godspeed You! Black Emperor, che pure del cosiddetto ‘post’ furono profeti, e continuano a…

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  • PETER GABRIEL, Scratch My Back (Virgin, 2010)

    Avanti di questo passo e il popolo di Peter Gabriel verrà sorpreso da un infarto collettivo: ci aveva già pensato il progetto “Big BlueBall” ad interrompere, almeno in parte, i letarghi pluriennali che solitamente scandiscono le uscite dell’ex Genesis. E oggi, nemmeno due anni più tardi, già un altro disco a suo nome raggiunge gli…

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Se potessi ripercorrere in un attimo, nuotando controcorrente, le rapide di questo fiume oramai giunto al suo estuario, nella estrema fissità di questo mio prossimo viaggio nella noia orizzontale, sceglierei gli anni in cui la volta celeste non era altro che un enorme lenzuolo fatto a cielo e la luna una palla polverosa gettata nel vuoto e catturata con le unghie dall’egoismo del pianeta Terra. E noi, bimbi, cadevamo con essa per sempre, aggrappati in un infinto sprofondo gli uni agli altri, grazie a un gomitolo di lana nera. I grandi dimenticarono in fretta di avere un mondo con certe stelle enormi, sopra il capo, da osservare, mentre noi sacrificavamo la nostra noia migliore per costruire ponti sospesi nello spazio che ci allacciassero a un’agognata luna. La dipingemmo butterata e funesta, con maremoti sulla superficie di un ponto che non era mai tranquillo, ma tutta una schiuma fremente di gorghi e mostri marini. Nuovi esseri di ordinaria malinconia calpestavano un tappeto soffice come zucchero filato sparso su una teglia, in cui si radicavano piante cresciute dolci come torroni. Altre volte immaginammo un balzo da gigante come in mongolfiera, le tante mongolfiere tipiche di una domenica d’estate, un balzo che ci consentisse di fuggire all’avarizia terrestre e alle sue costrizioni. In anni in cui razzi enormi arrugginivano in volo, pensammo a uno sgangherato proiettile cavo sparato negli occhi della luna come nei film dei Meliès, in cui potessimo accovacciarci per il viaggio, assieme ai nostri migliori amici. Ma poi venne il tempo di un leggero disincanto, e, anche sognando a occhi aperti, non potevamo far altro che immaginarci tute e scafandri e missili scagliati a violentare qualche nuovo cielo. E poi, al ritorno, schivare incredibili uragani e tempeste, per posarci placidamente in un mare che ci accogliesse come un telo. Eravamo certo molto giovani e molto felici e pensavamo, con rabbia, di non dover invecchiare mai. (Matteo Marconi) Le puntate precedenti Back To The Future Vol. 9 - Stuart Adamson morì nel 2001 e nessuno ne parla più Back To The Future Vol. 8 - I Vines e il Verona dell'84-'85 Back To The Future Vol. 7 – “I figli degli operai, i figli dei bottegai!” Back To The Future Vol. 6 - Ekatarina Velika (EKV) Back To The Future Vol. 5 - Gli Air sul pianeta Vega Back To The Future Vol. 4 – “Stay” e gli angeli degli U2 Back To The Future Vol.3 - La lettera dei R.E.M. e di Thom Yorke Back To The Future Vol. 2 – Massimo rispetto per i metallari (1987-89) Back To The Future vol. 1 – L’estate di Napster 14 settembre 2010