• SOFA SURFERS, Sofa Surfers (Klein / Audioglobe, 2005)

    L’ultima volta che i “nomadi da divano” (è una loro definizione) erano stati avvistati era nel 2002, il viaggio si chiamava “Encounters” e i viennesi avevano lasciato che le loro ambientazioni elettroniche urbane, da “neo-salotto stereofonico” come si diceva, si contaminassero con l’hip-hop. Un mix, insomma, di trip e hip (hop). Li ritroviamo ora, è…

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  • Coldplay, Palamalaguti (Casalecchio – BO) (15 novembre 2005)

    Coldplay, Palamalaguti (Casalecchio – BO) (15 novembre 2005)

    Anche i migliori, a volte, annoiano. Qualche kalporziano sarà già saltato sulla sedia nel leggere “i migliori” riferito ai Coldplay, ma non vogliamo essere ipocriti e non tributare ai quattro londinesi l’onore di essere tra i migliori interpreti di questo momento musicale. Qualità unita a commercialità. A Casalecchio, però, qualche meccanismo che oliava a dovere i…

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  • HELLDORADO, The Ballad Of Nora Lee (Glitterhouse, 2005)

    La globalizzazione può far sì che un gruppo norvegese suoni più americano di uno americano. La constatazione, non così sconvolgente in sé, si impone come cappello introduttivo per la recensione di questi Helldorado, giunti al terzo album e sfoggianti una gran bella freschezza come di vento proveniente dagli States. Ed è molto piacevole sentire come…

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  • EDITORS, “The Back Room” (Kitchenware, 2005)

    EDITORS, “The Back Room” (Kitchenware, 2005)

    La fotocopia degli Interpol. Ecco, una recensione dell’esordio di questi Editors che volesse essere minimale al massimo, stringata ai minimi termini, essenziale come non mai, potrebbe cavarsela così: con quattro parole. Vogliamo però guadagnarci la pagnotta e scrivere qualcosa di più? Vabbuono. La curiosità sul gruppo con base a Birmingham (ma i componenti vengono da…

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  • SUPERGRASS, Road To Rouen (EMI, 2005)

    I Supergrass sono tra i gruppi che rappresentano meglio la vita. La vita che può essere spensierata, alle volte molto dura, a tratti triste, e nel mezzo tutte le sfumature che vanno dalle piccole emozioni alla normalità. Tutte queste sfaccettature sono sempre finite nelle canzoni della band di Oxford, e ogni loro album ha tratteggiato…

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  • Intervista ai Soulwax

    Intervista ai Soulwax

    Camminiamo in lungo e in largo dietro ai camerini di Arezzo Wave. Le interviste papabili sono con Soulwax e Kills, ma i Kills fanno i fighi e rimangono in albergo. Meglio, se sono simpatici dal vero tanto quanto sul palco sarebbe stato meno irritante intervistare Tremonti. Ci appropinquiamo dunque nello spogliatoio (letteralmente, siamo allo stadio) dei Soulwax…

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  • SOULWAX, Nite Versions (Pias / Self, 2005)

    Di solito bisogna stare bene alla larga da prodotti del genere, destinati solo ad ingombrare i nostri amati scaffali pieni di cd. Non questa volta: le “Nite Versions” dei Soulwax sono mix adatti non solo ai fans incalliti del gruppo ma anche a chi il nome Soulwax non dice più di tanto. Questo perché pur…

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  • COLDPLAY, X & Y (EMI / Capitol, 2005)

    Ormai si è già detto e scritto tutto su “X & Y”, l’album più atteso dell’anno nel mondo mainstream che – in quanto tale – è stato ascoltato, sezionato, valutato da più e più parti immediatamente all’uscita, con la grande ingordigia di riascoltare un prodotto da nuovi U2 o Police, gente che metteva d’accordo pubblico…

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  • Marlene Kuntz, Tenda Estragon, Bologna, 9 settembre 2005

    Bologna, Tenda Estragon, venerdì 9 settembre 2005: Marlene davvero in formissima. Serata davvero da ricordare. Questa è la cronaca molto confusionaria, davvero confusionaria, a braccio e a tratti come una luce strobo di un concerto che ci ha ridato i migliori M.K., quelli che a Ferrara ci erano sembrati leggermente meno in palla e – in alcuni pezzi –…

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  • Intervista a Riccardo Tesio (Marlene Kuntz)

    Intervista a Riccardo Tesio (Marlene Kuntz)

    Nel backstage del concerto alla Tenda Estragon del 9 settembre 2005 (recensione) i Marlene sono squisiti. Dei veri signori. Non era stata organizzata nessuna intervista, questo è da dire per dare merito a Riccardo di averci voluto ospitare e offrire una birra ugualmente, solo perché glielo avevamo chiesto beccandoli al ristorante prima del concerto. Cristiano ci voleva conoscere, me e…

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Se potessi ripercorrere in un attimo, nuotando controcorrente, le rapide di questo fiume oramai giunto al suo estuario, nella estrema fissità di questo mio prossimo viaggio nella noia orizzontale, sceglierei gli anni in cui la volta celeste non era altro che un enorme lenzuolo fatto a cielo e la luna una palla polverosa gettata nel vuoto e catturata con le unghie dall’egoismo del pianeta Terra. E noi, bimbi, cadevamo con essa per sempre, aggrappati in un infinto sprofondo gli uni agli altri, grazie a un gomitolo di lana nera. I grandi dimenticarono in fretta di avere un mondo con certe stelle enormi, sopra il capo, da osservare, mentre noi sacrificavamo la nostra noia migliore per costruire ponti sospesi nello spazio che ci allacciassero a un’agognata luna. La dipingemmo butterata e funesta, con maremoti sulla superficie di un ponto che non era mai tranquillo, ma tutta una schiuma fremente di gorghi e mostri marini. Nuovi esseri di ordinaria malinconia calpestavano un tappeto soffice come zucchero filato sparso su una teglia, in cui si radicavano piante cresciute dolci come torroni. Altre volte immaginammo un balzo da gigante come in mongolfiera, le tante mongolfiere tipiche di una domenica d’estate, un balzo che ci consentisse di fuggire all’avarizia terrestre e alle sue costrizioni. In anni in cui razzi enormi arrugginivano in volo, pensammo a uno sgangherato proiettile cavo sparato negli occhi della luna come nei film dei Meliès, in cui potessimo accovacciarci per il viaggio, assieme ai nostri migliori amici. Ma poi venne il tempo di un leggero disincanto, e, anche sognando a occhi aperti, non potevamo far altro che immaginarci tute e scafandri e missili scagliati a violentare qualche nuovo cielo. E poi, al ritorno, schivare incredibili uragani e tempeste, per posarci placidamente in un mare che ci accogliesse come un telo. Eravamo certo molto giovani e molto felici e pensavamo, con rabbia, di non dover invecchiare mai. (Matteo Marconi) Le puntate precedenti Back To The Future Vol. 9 - Stuart Adamson morì nel 2001 e nessuno ne parla più Back To The Future Vol. 8 - I Vines e il Verona dell'84-'85 Back To The Future Vol. 7 – “I figli degli operai, i figli dei bottegai!” Back To The Future Vol. 6 - Ekatarina Velika (EKV) Back To The Future Vol. 5 - Gli Air sul pianeta Vega Back To The Future Vol. 4 – “Stay” e gli angeli degli U2 Back To The Future Vol.3 - La lettera dei R.E.M. e di Thom Yorke Back To The Future Vol. 2 – Massimo rispetto per i metallari (1987-89) Back To The Future vol. 1 – L’estate di Napster 14 settembre 2010