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Non è la prima volta che Kevin Parker pubblica nuova musica a luglio: lo aveva fatto anche nel 2015, e l’album era il suo terzo, “Currents”. Disco di cui personalmente ho una valutazione contrastante, ancor oggi: troppo avanti lo scintillio di quel frullatore che è il singolo “Let It Happen”, probabilmente una delle canzoni pietra angolare degli anni ’10, poco coraggioso il resto (pur pregevole).
E anche in questo luglio è tornato, dopo sostanzialmente un lustro (l’ultimo “The Slow Rush” è datato 2020) e alcuni singoli con collaborazioni varie, come “One Night/All Night” coi JUSTICE nel 2024 o “New Gold” con i Gorillaz nel 2023, molto belli. Sembra fare sul serio, e “End Of The Summer” pare essere davvero l’anticipazione di un lavoro sulla lunga distanza.
I sette minuti di “End of Summer” sono il debutto dei Tame Impala per la Columbia Records, e sono accompagnati da un video musicale diretto da Julian Klincewicz. Dopo praticamente due album di pop patinato, i Tame Impala sembrano buttarsi nella techno e nella acid house di fine ’80 fino a metà anni ’90, rivisitando questi generi per una specie di “primitivo atto rave del futuro” (definizione del comunicato stampa). Il coraggio e la capacità di reinventarsi sono encomiabili, il risultato discreto ma non totalmente impattante. Non siamo cioè dalle parti del battito forte alla “Born Slippy” degli Underworld, anche se i riferimenti sembrano quelli. Diciamo che Parker ha dalla sua una capacità di scrittura melodica che lo può far arrivare dappertutto, ma deve far prevalere il suo saper sperimentare rispetto al suo gusto pop, e qui ci riesce per due terzi.
Vedremo.
(Paolo Bardelli)