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Il duo electro-hardcore-jazz dei Tare ha pubblicato su il 6 giugno “GAS”.
Il disco uscito per la label Bogdan Du Sol in collaborazione con il management di Agenzia Simpatia è stato anticipato “Costeene”, uno spaghetti western nello spazio tra spasmi futuristici a colpi di drum’n’bass e glitch; e “Gigi”, una soundtrack arcade per la quale i due hanno creato un vero e proprio videogioco presentato lo scorso 16 maggio.
A unirli è “Taming the Dragon” di Mehliana, la buona cucina e una profonda amicizia.
Nato nel 2019 a Vicenza dalla collaborazione il progetto Tare è composto dal batterista Leonardo Ziche e dal bassista Alberto Munarini. Dopo le prime esperienze musicali adolescenziali, folgorati dall’ascolto di “Taming the Dragon” di Mehliana, formano il duo, cominciando a comporre i primi pezzi.
Nel 2019 pubblicano il loro primo singolo, “Notturno”, e successivamente il loro primo EP, “TESA”. Alla formazione live si aggiungono Paolo Munarini alle tastiere e Andrea Moro alla chitarra. Nel frattempo entrambi i fondatori collaborano con progetti musicali locali come Delicatoni, Lamante e Montmartre Memories, iniziando a formare quella che sarebbe diventata la scena dell’alto vicentino. In questo periodo iniziano a suonare nei locali e nei festival della zona. Nel 2024 vengono coinvolti dalla casa editrice indipendente STC per musicare alcuni estratti del romanzo a episodi di Anna Chiara Bassan, “Il pop deve ancora venire”. Il risultato, registrato e prodotto a Thiene, presso la loro sala prove, si chiama “POP”: un EP di 5 brani, ciascuno contenente un frammento parlato dei racconti.
Per l’occasione il duo si racconta attraverso 7 ispirazioni dietro la gestazione di “Gas”.
1. I meme e Pirandello
Siamo dei gran consumatori di reel e dei grandi scrollatori, noi come altri. Ad un certo punto ci siamo resi conto che a volte stavamo guardando e ridendo di persone esaurite, sotto pressione, i “pazzi” che gridano negli autobus, colti nel momento peggiore senza alcun contesto. Abbiamo sperimentato in prima persona il sentimento del contrario, la realizzazione che dietro ad un “pazzo” c’è una storia complessa.
2. Il cibo
La passione per il cibo nasce da Alberto, cuoco di professione per 8 anni. Da qualche anno la tradizione vuole che dopo le prove si ceni assieme e naturalmente cucina Alberto.
Questo è diventato un punto fisso: parlarne, cucinare, mangiare.
3. I Verdena
Uno dei nostri gruppi preferiti in assoluto, dai quali abbiamo imparato tanto, non solo per la musica ma anche per l’attitudine. Siamo così appassionati che conosciamo a memoria quasi tutti i contenuti che li riguardano. Come registrare, come suonare, fare tante prove, registrarsi e ascoltarsi sono tutte cose che ci hanno trasmesso e che ci hanno aiutato a crescere.
4. Louis Cole
Ci manda fuori di testa la sua pronuncia del tempo e poi ha tutto: sezione ritmica devastante, armonia figa, melodie pazzesche e mega stile. Per noi è uno di quei progetti la cui estetica molto forte estende a tutti gli aspetti della sua musica.
5. Jazz contemporaneo
Abbiamo imparato molto dai suoni della scena jazz newyorkese. Parte del nostro sound viene da là: basso con octaver e bit-crush, synth più o meno moderni e una pronuncia forte e convinta del tempo.
6. La saletta
Un seminterrato carico di muffa e odore di cantina. La saletta ci ospita da anni ed è stata fondamentale per noi nella realizzazione del disco perché ci ha permesso di registrare le nostre idee facilmente. Avere uno spazio personale, dal nostro punto di vista, è vitale se si vuole scrivere musica.
7, Lascenavez
Essere circondati da amici musicisti è stato fondamentale per far crescere la nostra musica. Suonare nei loro progetti, ascoltare la loro musica e farci aiutare nel nostro progetto è stato prezioso e siamo grati di poter suonare con questi musicisti e amici.
Nel disco trovate Carlo Zulian (Bruuno), Antonio Bettini e Claudio Murru, Giorgio Manzardo (Delicatoni), Marco Brino (MPTY), Andrea Moro, Elia Guglielmi (La gente, Il Baito, Lamante), Luigi Pianezzola (Torba, numeronove), Paolo Munarini (Tare, PMTronics), Mattia Rigon (Macedonia sintetica, Thuono), Marco Spagnolo (Clamp), Piero Pederzolli (Lamante, Common Source), Sean Lucariello, Rolando Moro, Teresa Storer.