“Vampire Empire” è il nuovo brano dei Big Thief

Mentre hanno da pochi giorni iniziato un tour che toccherà Stati Uniti e Canada e dopo essere stati in Europa in primavera e, all’inizio di quest’anno, sempre negli States, i Big Thief hanno pubblicato ufficialmente “Vampire Empire”, un brano che il gruppo – autore di alcuni degli album più rilevanti e intriganti usciti negli ultimi anni – suona già da un anno dal vivo (e che era stato eseguito anche nello show di Milano), una composizione molto amata dal pubblico della band di Adrianne Lenker e soci che era stata suonata anche al Late Show lo scorso marzo in un arrangiamento piuttosto differente da quello ideato per l’incisione in studio. Il brano sarà poi pubblicato anche in formato vinile 7” il 20 ottobre e la b-side sarà “Born for Loving You”, anche questa talvolta presente nei live del gruppo da diversi mesi.

Il brano è stato registrato mentre i Big Thief erano in tournée e precisamente in Spagna, presso lo studio del Teatre de Ca l’Eril di Guissona. La vivacità e il caleidoscopio sonoro e lirico dei Big Thief sembra ampliarsi sempre di più man mano passa il tempo (come se non fosse bastato l’album di 20 brani e 80 minuti pubblicato un anno e mezzo fa) e anche questo pezzo del puzzle di Lenker e compagni di viaggio è di grande valore. A un testo pieno di immagini spiazzanti e sorprendenti lanciate all’ascoltatore quasi come coltelli, in una sorta di horror vacui di parole e di impressioni, si affianca una melodia accattivante e ipnotica, solo apparentemente più “semplice” e “diretta” di molte delle (migliori) composizioni del gruppo, che si rivela essere la perfetta soundtrack di una catena estremamente efficace di immagini poetiche («I wanted to be your woman, I wanted to be your man / I wanted to be the one that you could understand»), rime, allitterazioni, ossimori, paronomasie e allegorie, che conducono, in una climax serrata, all’esplosione del ritornello («I’m falling»). Sia al Late Show sia in altri live del gruppo il brano presentava un arrangiamento differente, talvolta più folkeggiante, talvolta ancor più aggressivo di questo, che in ogni caso alza i toni, soprattutto della voce, della chitarra e delle batterie, in diversi momenti. In questa forma “Vampire Empire” non solo convince ulteriormente ma sembra aver trovato una dimensione tutta sua all’interno delle numerose nature che la band è in grado di assumere e di rappresentare.