[#tbt] I Rolling Stones, l’Italia e i Mondiali: San Siro ’06

Italia, Milano, 12/06/03.Rolling Stones in concerto a San Siro.©Andrea Pagliarulo

I titoli sui Måneskin hanno scalzato qualsiasi altro trend topic nella settimana che ci lasciamo alle spalle. Per afflati sentimentali, velati di vana gloria nazionale, l’avere aperto il concerto dei Rolling Stones a Las Vegas è stato un avvenimento che ha dato adito a delle lodi sperticate, esagerate e acritiche, da una parte, livori esasperati dall’altra. Sia chiaro, la notizia ha catturato il mio interesse come sapere con buona approssimazione qual è il numero degli uccelli marini che si riproducono tutti gli anni alle isole Faroe. E se le riflessioni possono al più essere amare, mi è tornato in mente il ricordo di quella volta che vidi i Rolling Sones suonare dal vivo a Milano.

11 luglio del 2006, da un mese si era concluso il mio terzo anno di liceo. Due giorni prima il rigore segnato da Grosso aveva portato l’Italia a vincere la Coppa del Mondo, ma ero particolarmente stordita dall’ascolto dei dischi fondamentali per la mia formazione per riuscire a ricordare qualcosa di quello che mi appariva nient’altro che rumore di fondo. Proprio mentre scendevo dall’aereo a Linate mi arrivava la notizia della morte di Syd Barrett. Ricordo che nel trambusto di quei giorni quello che stava per accadere era il momento che stavo aspettando con fortissima trepidazione da tanto tempo: avevo comprato i biglietti con largo anticipo e non facevo che pensare a quel concerto, anche quando i pomeriggi mi trovavo a pattinare con le amiche. Qualche mese prima era uscito “A bigger Bang” che, per non farmi trovare impreparata, consumai nel mio lettore CD.

I Rolling Stones suonarono per la prima volta in Italia nell’aprile del 1967 al Palasport di Bologna in due diversi spettacoli, uno in fascia pomeridiana alle 16 e un altro la sera alle 21. Le cronache dell’epoca riferiscono di orde di ragazzini urlanti e rose lanciate dal palco da Brian Jones. In occasioni come questa, anche se i volumi erano quelli che erano, l’entusiasmo superava tutto e si accompagnava a mosse di “shake”. Qualche anno dopo tornarono in Italia, a Roma e a Milano.

Forse l’aspetto più esaltante dell’averli visti dal vivo, anche se con qualche acciacco (Richards si era appena ripreso dopo una brutta caduta da un albero), è stato godere della formazione (quasi) al completo. Sul palco montato allo Stadio San Siro, in uno spettacolo affollatissimo, come non mi era mai capitato di assistere, Mick Jagger e Keith Richards condividevano il palco con Charlie Watts e Ronnie Wood. Il concerto si apre con lo stadio intero che urla il classico pò-pò-pò-pò-pò, che quell’anno è stato un fil rouge dei Mondiali. Il primo brano è “Jumpin Jack Flash”, dopo i saluti in italiano di Mick Jagger, seguono “It’s only rock ‘n’ roll” e “Oh no not you again”. Mick Jagger balla con disinvoltura tra gli schiamazzi del pubblico autorizzato a portare persino bottiglie di spumante per festeggiare insieme i successi calcistici e la gioia di quella serata estiva.

Rolling Stones Italia - Live in Italy - Milano, San Siro - 11 Luglio 2006

Fonte: rollingstonesitalia

Mick Jagger omaggia quindi lo stadio con il brano, “Con le mie lacrime”, la versione italiana di “As tears go by”, incisa per la prima volta da Marianne Faithfull. La sezione centrale del concerto è blues e adrenalica tra divertiti dialoghi con il pubblico e trance ipnotiche degli assoli di Richards. In una escalation si susseguono “Midnight Rambler”, “Night is the right time” (con le immagini di Ray Charles sullo schermo) e “Before they make me runcantata da Keith Richards. Sulle note di “Miss you” lo stage si muove e gravita verso il centro del campo di San Siro dove le bandiere dell’Italia spuntano ovunque. Il finale regala i pezzi degli anni ’60, da “Under my Thumb” a “Honky tonk women” e un brano celebre come “Start me up”.

The Rolling Stones In Concert, Part Of Their 'A Bigger Bang' Tour, San Siro Stadium, Milan, Italy - 11 Jul 2006 : Foto di attualità

L’apice si raggiunge con “Sympathy for the devil” e i visuals e le luci del palco tinte di rosso. Sul finale non si capisce più niente. Ho ancora adesso ben presente l’emozione provocata dalla successione frenetica di “Brown Sugar”, “You can’t always get what you want” e, per finire, “Satisfaction”, con un intermezzo in cui vengono mostrati i goal dell’Italia e l’apparizione sul palco di Del Piero e di Materazzi. Una enorme linguaccia si libera sullo schermo tra i fuochi d’artificio mentre inizia il lungo deflusso delle migliaia di persone presenti.

Nonostante i difetti dovuti all’amplificazione in alcuni momenti, specie all’inizio, e la difficoltà di vedere bene il palco per la presenza di un unico schermo (stiamo parlato di 15 anni fa!), resta l’esperienza irripetibile di avere assistito quel giorno a un pezzo di storia.

(Eulalia Cambria)