Mangroovia, le ispirazioni distopiche di “Gravità Zero”

Gravità Zero” è il nuovo singolo dei Mangroovia disponibile dal 28 maggio su Spotify e tutte le principali piattaforme streaming per Rosin Music Records, distribuito da Thaurus Publishing.

Mangroovia è un progetto nato a Bologna nel 2015. Il gruppo in formazione completa è composto da Vincenzo Destradis alla voce (Voice e EP vocal effects), Simone Pizzi alle tastiere e synth, Giorgio Minervino al basso e Vincenzo Messina alla batteria. Il “groove”, oltre ad essere parte del loro nome, è la chiave principale del loro tessuto sonoro: ogni brano è caratterizzato da una ritmica pulsante e compatta, che si intreccia ad armonie e melodie intense e coinvolgenti. Ad oggi i Mangroovia hanno pubblicato video di alcuni dei loro brani più rappresentativi, quali “Golden Cage“, “Coming Back“, “Zanzare” e l’EP live “the DMN session”. Nel gennaio del 2019 è uscito il primo EP ufficiale intitolato “Mangroovia“. Già del 2018, dopo numerose date nell’area bolognese, il gruppo ha iniziato a portare il proprio live in giro per tutta Italia. Da qualche tempo la band collabora con l’etichetta discografica “Rosin Music” e da questo fertile incontro artistico e professionale è scaturita l’esigenza di dare più spazio alla produzione di brani in lingua italiana. È previsto per il 28 Maggio 2021 la release del nuovo singolo “Gravità Zero” che anticipa l’EP di prossima uscita e segna la tanto attesa svolta per il gruppo finalmente in lingua italiana.

Gravità Zero” è un inno allo svincolarsi dai tabù e dai cliché della vita moderna, tentando di uscire dai limiti e dalle dipendenze, spesso autoimpostesi, create dalla società di oggi. Se da una parte le strofe del brano tracciano un identikit del classico individuo schiavo di questi cliché, il ritornello invece è uno sfogo liberatorio alla ricerca del surreale per fuggire anche per poco da questa realtà. Le tematiche affrontate si appoggiano su un groove potente che si snoda attraverso il perfetto incastro tra una linea di basso tondeggiante, un synth secco e una batteria incalzante.
Ad agosto 2019 i Mangroovia hanno l’opportunità di registrare il brano nello storico e rinomato Duna Studio, in una coinvolgente full immersion che ha portato al prodotto finale grazie anche all’esperienza e alla dedizione di Adriano Ippolito che neha curato il mix.

“Ho smesso di seguire tutte le tendenze che mi turbano è bastato premere unfollow su uno schermo di cristallo liquido.” 

Gravità Zero” è stata scritta e prodotta dai Mangroovia, mixata da Adriano Ippolito presso il Duna Studio e masterizzata da Andrea De Bernardi presso Eleven Mastering Studio. L’artwork della copertina è stato curato da Urbanmagic.

Sono due le coordinate che hanno ispirato l’immaginario del singolo, come racconta la band.

1. Fuga dalla realtà
2. Critica alla realtà attuale (e i suoi esempi distopici).

Visore/ Ready Player One:
Fa parte del secondo tipo di riferimento, il mondo del film di Spielberg è estremamente inclusivo nei confronti della tecnologia. La popolazione vede più in “Oasis”, la piattaforma di realtà aumentata, il mondo reale di quanto sia quella effettiva ormai troppo compromessa a livello ambientale. Di conseguenza il potere e gli interessi che si concentrano in “Oasis” sono enormi.

Pillole/ Requiem for a dream:
Fa parte sempre del secondo riferimento, in questo caso è una critica di una società da inizio nuovo millennio ancora legata alla televisione come mezzo mediatico e di tutto il mondo degli psicofarmaci di cui è succube Sara Goldfarb (la madre del protagonista).

Macchina fotografica/ I sogni segreti di Walter Mitty:
Fa parte del primo tipo di riferimento, Walter Mitty è sicuramente un personaggio che fugge dalla realtà con la propria fervida immaginazione, in un mondo tutto suo fatto di eroismo trionfi e relazioni amorose. Alla fine della storia la sua fuga dalla realtà si avvera nelle avventure che si trova ad affrontare nella ricerca del fotografo Sean O’Connel. Questo lo riesce a far uscire fuori dalla quotidianità della sua vecchia vita.

Quadro Dalì/ Midnight in Paris:
Fa parte del primo tipo di riferimento, qui la fuga nel surreale del protagonista Gil è la chiave del film che in questo caso si rifugia in altri periodi storici di una città eterna quale Parigi per scappare dalle insicurezze della sua vita. Guarda caso uno dei personaggi che incontra in questi “viaggi nel tempo” è proprio Dalì.

Biglietto aereo/ Prova a Prendermi:
concludiamo sempre con Spielberg questa volta in rifermento sempre ad una fuga dalla realtà.
Anche qui il protagonista scappa dalla sua realtà familiare complicata per impersonificare con astuzia il ruolo di un pilota, riuscendo a sfuggire per anni alla giustizia. Il ruolo del capo dell’ FBI con Carl Hanratty è proprio di riportarlo ad affrontare la realtà rifuggita, prima scontando la sua pena e poi accettando chi fosse diventato negli anni, vivendo finalmente come Frank Jr. Abagnale.