TRICKY, “Fall to Pieces” (False Idols, 2020)

Ho passato tutta l’estate a pensare a Tricky. Non a lui in maniera specifica e nemmeno alla tragedia immane che si è afflitta sulla ex coppia Adrian Thaws (in arte Tricky) e Martina Topley Bird (il suicidio della figlia Mazy Mina avvenuto il 29 maggio scorso). No, ho pensato a quanto fosse stato cruciale per la carriera di Tricky un disco cupo come “Pre-Millenium Tension”. Un album che veniva licenziato dopo il grande successo di “Maxinquaye”, pietra miliare del trip-hop, e che, incredibilmente, se ne tirava fuori in maniera obliqua e davvero personale. Ecco, pensavo, dal piedistallo del mondo al sobborgo dell’anima il passo è stato breve. Ma come si può affrontare il contrario? Come si reagisce quando il buio è maggiore di quello che puoi immaginare? Cercare la luce o sprofondare senza risalire?
“Fall to Pieces” non dà risposte. Il quattordicesimo (!) lavoro dell’artista di Bristol è volutamente incompiuto, quasi a voler ri-marcare l’accento sul’ incapacità di concentrarsi sui dettagli ma lasciare però libero l’istinto di comunicare qualcosa. Ma cosa? Cosa si cerca di dire quando il mondo ti crolla sotto i piedi? Cosa raccontare quando davvero “Hell is round the corner”? La canzone che più spiega questa non-forma di autoanalisi è “Running Off”, tarantella metropolitana che contrappone alla melodia dei bassi lenti e potenti che potrebbero sprofondare all’infinito. Invece, un minuto e quarantaquattro e si cambia registro. Perché non andare a fondo?
Perché fa troppo male indagare. Fa troppo male cercare di capire.
Meglio librarsi alla ricerca del bello. Alla ricerca del Pop, come dice il buon Tricky (“Fall Please”, pezzo splendido che nasconde amore).
Poi arriva, a metà, “Hate This Pain”.
“What a fucking game What a fucking game I hate this fucking pain I hate this fucking pain Was crying, endless coast Baby girl, she knew me most I hate this fucking pain I hate this fucking pain At ten, I’ll take a flight Try to be there, I guess I might I miss my baby while I fly In my head, I want to die…”
Voglio morire, sussurra rabbioso l’ex Tricky Kid. (uno dei pochi pezzi cantati da lui, il resto è affidato alle voci femminili di Oh Land e Marta Ziakowska)
Invece, vince la musica.
Ancora una volta.

76/100

(Nicola Guerra)