NICHELODEON, “Il Gioco del Silenzio” (Lizard, 2010)

Tornano i Nichelodeon, a due anni di distanza dall’esordio live di “Cinemanemico”, con una doppia uscita, CD più DVD, che esprime perfettamente l’idea sottesa a tutto il progetto. “Il gioco del silenzio” ripropone quattro pezzi del primo album in versione studio – “Fame”, “Malamore E La Luna”, “Amanti In Guerra”, “Ciò che rimane” – e ne aggiunge otto inediti. “Come sta Annie?” contiene invece il video di una concerto al Bloom di Mezzago: sette brani del repertorio e un omaggio multimediale a David Lynch, la sonorizzazione dell’ultima puntata di “Twin Peaks”, la serie televisiva di culto di cui ricorre quest’anno il ventennale. Il laboratorio artistico creato e guidato dal vocalist Claudio Milano si presenta rivoluzionato nella composizione – sette musicisti – e ancora più agguerrito nel perseguire una vocazione che non conosce compromessi. Nichelodeon è tutti gli stili e nessuno. Una creatura talmente ibrida che non vi si distinguono più i singoli elementi costitutivi, come in un mosaico di alta qualità osservato da una certa distanza. La strumentazione è complessa, in un puzzle di acustico, elettrico e elettronico – ora si aggiungono anche i fiati, amplificando la componente colta e jazzistica, percussioni e vari “devices” – ma è quasi sempre la voce a dominare e a condurre temi e melodie. L’influenza del recital e di certo minimalismo sono evidenti ma il risultato finale è unico. Come scrivemmo già due anni fa, Claudio Milano è un autentico erede delle grandi voci italiane e inglesi dei Settanta. Risveglia ricordi ed emozioni forti. È bello accorgersi che la lezione di sperimentazione drammatica di Demetrio Stratos – e perché no dell’Alan Sorrenti di “Aria”, talento subito smarrito – è ancora vitale. “Il gioco del silenzio” è una suite per voce e orchestra da camera. O meglio ancora un ciclo liederistico adatto ai nostri tempi, con testi complessi, forti, sanguigni, dove l’involucro, la forma tradizionale, è erosa dall’interno da un magma destrutturante. Qui l’elemento apollineo e quello dionisiaco sono compresenti, ma non certo in equilibrio fra loro, e il risultato è inquietante e affascinante ad un tempo. Come in una rappresentazione musicale del mito di Edipo, Nichelodeon si ispira ai maestri per abbatterli e rendersi indipendente. Lacerti di “nobile semplicità e quieta grandezza” ancora persistono e tralucono in filigrana, come in Malamore”, ma sono frantumati e proiettati qua e là da una carica espressionista che dispensa continue sorprese. Da questo punto di vista si rivela di fondamentale importanza il DVD di supporto: solo attraverso la performance dal vivo, che oltrepassa di slancio la dimensione del semplice concerto mescolando musica, effetti visivi – luci e immagini – e teatro, è davvero possibile sperimentare la vocazione plastica – icastica – della band.
Nichelodeon sono: Claudio Milano (voce), Francesco Chiapperini (sax alto e soprano, clarinetto, flauto, EWI), Andrea Illuminati (piano, melodica, bombarda), Andrea Murada (percussioni, flauto, didjeridoo), Max Pierini (contrabbasso elettrico, ocarina), Luca Pissavini (viola elettrificata, synth e altro), Lorenzo Sempio (chitarre).

(Federico Olmi)

28 gennaio 2011

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