Zola Jesus, lo-fi goth scuro come la pece

Non sarebbe per niente il momento di ascoltare questa Zola Jesus: quando i prati si risvegliano e il sole torna a fare capolino, dietro la serranda, ci vorrebbe altro. Roba frivola, tipo l’album solista di Casablancas che – piuttosto poco riuscito (vedi recensione) – ha però in sé un’attitudine giusta per essere ritirato fuori in questi giorni.

Comunque: Zola Jesus. Ragazza dell’89, nata in Arizona, già oggetto di un culto sotterraneo come la sua musica color pece, notturna a dir poco, che fa uscire adesso un EP in linea con il suo lo-fi goth da spazi enormi e spogli e tendente all’elettronica industriale. Si chiama “Stridulum EP” (Sacred Bones Records, 2010) e segue il debutto “The Spoils” uscito lo scorso anno.

MP3: Zola Jesus – “Night”

Con una copertina che non può essere più esplicativa di così, “Stridulum EP” ha ottenuto la benedizione di Pitchfork (voto: 8.1) e per questa via Zola Jesus si candida come una buona antagonista di Fever Ray: stesse paure in cui scavare, anche se mancano a Zola Jesus le deviazioni world della svedese.

Paure che vedremmo bene anche associate alle immagini. Anzi, esageriamo con un’associazione cinematografica ancora euforici del fatto che dalla scorsa settimana abbiamo lanciato una partnership, o meglio un “cuginaggio” (news) , con Cineclandestino: le atmosfere angoscianti di Zola Jesus sarebbero state proprio bene come colonna sonora di un (bel) film permeato di follia come l’ultimo di Scorsese, “Shutter Island”.

Zola Jesus

(Paolo Bardelli)