Altro che reunion, Morrissey basta? Rifacciamoci con The Pains Of Being Pure At Heart

Altro che reunion degli Smiths, qua arrivano voci che Morrissey avrebbe deciso di terminare perfino la carriera di cantante. Per fare che? Il giardiniere? L’asceta?
Mah, di certo ci sono le parole di Morrissey così come riportate in un’intervista al magazine Filter. “Non mi va di andare avanti ancora a lungo — ha detto il cantante degli Smiths –. Credo che andrei incontro a una certa mancanza di immaginazione. E di dignità, anche. Penso che prima o poi si arrivi a un punto in cui ti rendi conto di aver già detto abbastanza”.

Intanto Morrissey uscirà comunque con il nuovo albumYears Of Refusal”, il 17 febbraio. Che questo annuncio sia una strategia solo per attirare l’attenzione?
Oppure, forse, per distogliere l’attenzione sulle notizie incontrollate che davano per quasi fatta la reunion degli Smith. Le ultime news però la davano meno probabile dopo che il batterista Mike Joyce aveva dato un po’ di delusione ai fans con delle dichiarazioni molto più dubitative. I forum si erano comunque scaldati, e l’attenzione rivolta verso la line-up del Coachella.

Infatti la proposta “sostanziosa” per una rimpatriata musicale alla band di Morrissey pare fosse arrivata dal grandioso festival californiano.

Mai arrendersi: sarà d’uopo comunque controllare spasmodicamente il sito del Coachella (www.coachella.com), non si sa mai. Per ora il sito è laconicamente scevro di notizie, si sanno solo le date della kermesse: 17, 18 e 19 Aprile.
Per ingannare l’attesa si può anche dare un’occhiatina alle foto dell’edizione dell’anno scorso (vedi news), opera della nostra fotografa americana Amber, ma forse è più produttivo buttarsi a capofitto in band che lo spirito degli Smiths lo incarnano, dentro, sottopelle.

Tra le tante, in questi giorni sono emersi i The Pains Of Being Pure At Heart: newyorkesi, hanno il respiro degli Smiths, l’ariosità, ma sono in realtà molto più elettrici e per questa via incarnano anche lo spirito shoegaze del decennio successivo.

Il quartetto si presenta così: Alex al basso, Kip alla voce e chitarra, Kurt alla batteria, Peggy alle tastiere e voci.

The Pains Of Being Pure At Heart

Nelle note dei The Pains… c’è una sorta di “spensieratezza delle nuvole” che fa pensare al sottoscritto a quelle canzoni dei Cure in cui Robert Smith sembra con la testa in cielo, contento. Solo uno come lui che è capace di cotante discese nella coltre della malinconia può infatti gioire dei momenti belli in maniera ancor più estatica.

Quando uscirà il disco dei The Pains Of Being Pure At Heart, omonimo, sarà da avere. Viene pubblicato il 3 febbraio, negli USA per Slumberland Records, in Europa invece su Fortuna POP!, l’etichetta di quei Lucksmiths che tanto hanno fatto parlare di sé i blog nel 2008 (se volete joinare il gruppo di Facebook della Fortuna POP!, qui c’è il link).

La copertina del disco è un bianco e nero da ciclostile, con due ragazze con lo sguardo suadente anche se naturale. Non attira l’attenzione in maniera particolare ma è perfetta per l’approccio di The Pains…: diventerà la copertina di un disco importante?

(Paolo Bardelli)