SEELENLUFT, Birds And Plants And Rocks And Things (Gigolo / Audioglobe, 2008)

Beat Solèr aka Seelenluft, musicista, produttore e dj originario di Zurigo, attualmente vive a lavora a Berlino. Con le sue produzioni tende a muoversi in equilibrio tra pop elettronico e dance in perfetto stile mitteleuropeo.
Negli ultimi anni l’album “The Way We Go” (Klein Records, 2004) e l’interessante singolo “Manila”, ottima espressione di indie dance, traccia apprezzata e rivisitata da personaggi di varia estrazione (Ewan Pearson, Zongamin, Manitoba e altri).

Con “Birds and Plants and Rocks and Things”, capitolo concepito come lavoro della maturità, siamo alle prese con un album ruffiano quanto basta, leggero e ben fruibile. Una proposta dance certamente lontana dalla profondità del suono da club tipico della scena tedesca e che si concretizza nell’unione tra differenti (forse troppe) inclinazioni ed influenze, suonando calibrata, dolce e modaiola come tante altre espressioni del pop elettronico. I lineamenti dell’album non sono certo quelli comuni alla maggior parte dei lavori usciti per la Gigolo, bensì, come detto, quelli ascrivibili ad un suono meno orientato al club, più mediato e pop.
Qualche riff (“The World Through The Little Window Of My Spacecraft”), qualche attacco alla Tiga (“Fantasy”), qualche stravaganza deep (“You Can Dance”), qualche riferimento agli Stereo Total (“La Concierge”), una buonissima cover di “Horse With No Name” degli America e molto, molto mestiere.
Stando al comunicato stampa, con eccesso di entusiasmo nella definizione, “Birds and Plants and Rocks and Things” è “un album dance per shoe-gazers, il sottofondo musicale del salotto di un discotecaro, l’album rock per i cultori dell’IDM e l’album electro per gli appassionati di Sonic Youth e My Bloody Valentine”. A conti fatti un lavoretto godibile e niente di più.

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *