CHRISTY & EMILY, Gueen’s Head (Social Registry / Goodfellas, 2007)

Se vi piacciono le Cocorosie, se seguite Jolie Holland, se avete un poster delle sorelle Deal e avete vibrato per gli sghembi vocalizzi di Kirstin Hersch allora avrete un valido motivo per ascoltare “Gueen’s Head”.

Christy & Emily è un duo la cui formazione ha ricordato a tanti i Velvet Underground per la miscela tra l’approccio classico di Emily Manzo (diplomata in piano al conservatorio di Oberlin) e quello più propriamente rock di Christine Edwards che ha imparato a suonare la chitarra durante gli anni del college sulle tablature di “Ride the Lightning” dei Metallica.
La miscela potrebbe rivelarsi esplosiva ma invece il disco è un contenitore di pezzi di minimali crescendo claustrofobici (viene in mente “Heroin”) e melodie appena accennate con strutture che si espandono dalla più semplice forma canzone ai mantra conditi di pianoforte e voci semicelestiali, passando anche per certi scherzi hawaiani con effetto vinile rovinato annesso (“Island Song”).

Gli episodi migliori della mezzora di musica pubblicata per The Social Registry (distribuita in Italia da Goodfellas) stanno esattamente all’inizio, metà e fine del disco; rispettivamente “Ocean” in cui arpeggi di chitarra e piano si contrappuntano continuamente diventando marcetta in crescendo che fa da sfondo allo scarno cantato corale; “New Years” in cui si colgono forti rimandi alle Breeders; infine “Birds” con un riff facile facile di chitarra acustica che sembra l’unplugged di “Jump” di Van Halen.

Insomma nulla di nuovo sotto al sole, Christy & Emily si limitano ad alimentare la tradizione lo fi (!!) con un disco che si lascia ascoltare ma che non riesce mai a lasciare traccia di sé.

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