TRES CHICAS, Bloom, Red & The Ordinary Girl (Yep Roc / IRD, 2006)

Se non fosse che il loro nome ci fa venire in mente – scusate l’associazione d’idee modello brainstorming – le regine del 2002, quelle tre spagnolite figlie di papà delle Las Ketchup, non potremmo che parlare bene delle Tres Chicas. Invece questa cosa del nome banalotto va detta, per quello che può contare. Più interessante soffermarsi sui contenuti, che ci sono in questa seconda prova del trio (lescano?) di Railegh, nel North Carolina (ecco, solo un gruppo americano poteva scegliere un tal nome, forse là può sembrare esotico, mah…).

Nelle tracce di “Bloom, Red & The Ordinary Girl” vive un alt-country al femminile che si fonda su un certo cantautorato Anni Settanta, come se Bob Dylan fosse nato con la gonnella insomma, e che scorre nelle orecchie come mirabili echi di sirene. Musica fatta con grazia, con voluttà, come se si dipingesse con godimento un quadro con piccole pennellate di colore. Ovviamente rosso come le gote delle tre rappresentate in copertina appunto in un painting, rosso contenuto anche nel titolo dell’album e di una canzone (“Red”) dal sapore lontanamente irish (che poi: il country americano non è figlio dei tradizionali irlandesi?). Rosso passione, si potrebbe dire. Scontato e parzialmente vero, nelle Tres Chicas il trucco rosso è più quello fieramente marcato per una serata speciale, da abbinare al vestito migliore. Un vestito elegante come lo swing lento di “Stone Love Song”, comodo come la calda ballad “Still I Run”, frizzante come country allegro di “If You Think That It’s All Right”.

Il supergruppo in formazione Blackey – Cary – Lamm dimostra di sapere dove vuole andare, merito della loro solida esperienza (Whiskeytown, Hazeldine, Glory Fountain, i loro gruppi o ex-gruppi) e di una certa nonchalance nel fare quello che fanno. Non un genere nuovo, ma nemmeno definibile musica ordinaria. E per di più le Tres Chicas sono anche modeste: “I’m not Jesus Christ / I’m just an ordinary girl” cantano in “My Love”. Non buttatevi giù, care Chicas, a noi il vostro essere “ordinario” ci piace. Com’è che si dice quando una ragazza è piacente ma non è una modella?… “E’ un bel tipo!”. Ecco, la musica delle Chicas è un bel tipo.

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *