MIDWEST, Town And Country (Homesleep, 2002)

Il momento da non mancare di “Town and country” scocca al quarto brano. “Mountain song” è una piccola magia che cresce su un ritmo leggero, una ballata spigliata sostenuta dalle chitarre acustiche, da un banjo e da un organo. Un prodigio di canzone come potete scovarle, ad esempio, nei primi dischi dei R.E.M. oppure nei lavori dei Pavement, con quella melodia limpida di cui è praticamente impossibile non innamorarsi e con quella sensazione di malinconia che si avverte tra le pieghe.

Ma non c’è solo questo nel lavoro con cui debuttano i Midwest da Varese, quattro ragazzi dall’età media di ventun anni. La loro musica guarda all’America di Califone e Sparklehorse, tra suoni rurali, attimi di silenzio, rumori di fondo e canzoni affascinanti.

L’inizio strumentale pare quasi immobile tra chitarre acustiche e banjo, eppure inaspettatamente mostra qualche scatto. Poco distanti arrivano brani dall’incedere pigro, “Red cheek” e “In your life”, piccole schegge di country spettrale, che poi in qualche modo riescono sempre a trovare la strada per illuminare frammenti melodici inaspettati.

Un disco costruito con pochi ingredienti, basato su suoni scarni, a volte persino scheletrici, come avviene in ballate intitolate “The tide” oppure “Big green needle”, affidate alle note ruvide ed essenziali di una chitarra acustica e di poco altro. Canzoni evocative, sempre vive, messe lì a testimoniare un disagio che sembra palpabile, come nella chiusura di “The pain is easy”, dove una voce disturbata recita su una impalcatura musicale ridotta all’osso.

Ma tutto il disco sfoggia un bel grappolo di pezzi che hanno molto da dire. Si prenda il delizioso andamento di “Ripple and rise”, che scivola leggera sulle note di un piano elettrico, e sopratutto “What fun life was”, piccolo incanto per chitarra acustica e voce, in cui la malinconia è raccontata con una grazia tale da ricordare addirittura Nick Drake.

Nel complesso “Town and country” è un esordio pieno di promesse e un altro importante segnale di vitalità dalla scena indipendente italiana.

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