PRIMUS, Sailing The Seas Of Cheese (Interscope, 1991)

Che i Primus siano il gruppo più assurdo in circolazione dalla morte del genio di Frank Zappa, non c’è dubbio alcuno. Capaci di mescolare nel loro calderone musicale lo stesso Zappa, i Red Hot Chili Peppers, i Pere Ubu e i Devo, Les Claypool (voce, basso e clarinetto), Larry Lalonde (Chitarra e banjo) e Tim “Herb” Alexander (Batteria), raggiungono con “Sailing the Seas of Cheese” la vetta massima del loro divertito prog-funk.

E lo fanno con lo stile che gli è proprio. Trame ossessionanti e al contempo spiazzanti – dovute in massima parte alla genialità del basso di Les Claypool, vero elemento distintivo della band -, testi ironici e satirici come l’incalzante “Here come the Bastards” e l’eccezionale “American Life”, un gusto retrò che non può non colpire e improvvise, salutari esplosioni di energia . Tutto suona nel migliore dei modi, qui, e le storie assurde del “Sgt. Baker”, di Jerry l’autista di auto da corsa e del capitano dei pompieri Pierce riescono ad appassionare nella loro totale mancanza di lucidità.

Una varietà di elementi così vasta non poteva non attirare l’estro e la follia di Tom Waits, che regala la sua straordinaria voce a “Tommy the Cat” e trasporta il tutto in un’atmosfera indecifrabile tra il sogno e la crudeltà, dove gli ustionanti riffs chitarristici di Lalonde si fondono in maniera perfetta alla batteria pomposa di Alexander e al basso sconvolgente di Claypool, che si diverte a giocare con la propria lingua alla fine della canzone. Un pezzo da antologia, seguito dalla strumentale “Sathington Waltz”, dalla ritmata “Those Damned Blue-Collar Tweekers” e dall’ammaliante e interminabile “Fish On”. Cavalcata musicale dal gusto estetico ineccepibile, figlia dei blues parlati, del jazz progressive anni ’70, sempre in bilico tra i diversi ritmi, accelerazioni e decelerazioni, virate musicali a 360°, è proprio “Fish On” la canzone simbolo di un album follemente lucido.

A chiudere il tutto ci pensa la ripresa strumentale di “Here come the Bastards”, qui trasformata in uno spagnoleggiante “Los Bastardos”. Colpo di coda di un gruppo di mattacchioni musicalmente preparatissimi, goliardici e intelligenti, come dimostreranno ancora in futuro (tra l’altro incidendo la sigla iniziale del goliardico e intelligente cartoon “South Park”).

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