ED HARCOURT, Maplewood (Heavenly, 2000)

“…Ragazzino, tu farai strada!…”. Quante volte ci è capitato di ascoltare questa predizione, magari in un film o da qualche parente in vena di bontà assortite. Eppure, qualche volta il destino ed il talento si alleano, e questo sembra proprio il caso in questione. Ed Harcourt è, appunto, un ragazzo di 23 anni del Sussex, Inghilterra. Qui lo vediamo e soprattutto lo sentiamo al suo esordio discografico, un mini CD autoprodotto per la piccola etichetta Heavenly (già distribuita comunque dalla grande rete della EMI). “Maplewood” è una raccolta di sei canzoni, splendide. In verità potrei qui già concludere, avendo scomodato un aggettivo difficile da eguagliare, ma visto che il “ragazzino” è ancora praticamente sconosciuto approfitterei per presentarlo, almeno sommariamente. Ed scrive e produce i pezzi, nei quali suona un po’ tutto, dalla chitarra al sax, dal banjo alla batteria. Unica concessione all’elemento esterno è la tromba di Hadrian Garrard, che ci fa volare in territori estatici nella bellissima “Attaboy Go Spin a Yarn”, incontro ad alto livello fra atmosfere Bacharach/Waitsiane, fra forma e sostanza.

Tom Waits, appunto. Il suo spirito aleggia a quote basse su “Maplewood”, su certi momenti malsani e desertici. “He’s Building a Swamp” è tutto ciò, una canzone di frontiera, con qualcosa di Ennio Morricone a rendere l’insieme vagamente buffo e circense. Il Waits più classico dei primi anni (soprattutto “Closing time”) lo riconosciamo in “Whistle Of a Distant Train”, il pezzo che chiude strepitosamente l’album, malinconico, strascicato, da supper-club jazz.

Se cercate ancora emozioni genuine dalla musica, questo mini CD fa al caso vostro. Fatevi rapire dal retro blues della opening track e da una delle migliori composizioni dell’anno 2000, “Apple Of My Eye”, nella quale potreste rivedere il genio prematuramente scomparso di Jeff Buckley ed ascoltare una voce che sembra mediare certi “impossibili” equilibrismi dello stesso Jeff con una solidità R&B degna del fantastico Paul Jones, mitico primo cantante dei Manfred Mann.

Ultima cosa: pare che Ed stia preparando l’esordio sulla lunga distanza e che abbia un portafoglio di 300 canzoni. Mi sa che il ragazzo farà strada…

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