L’annunciato ed attesissimo seguito del prezioso e molto anelato “Apple Venus Vol.1” è finalmente tra noi. Le molte pene subite dai silenziosi fans della band di Swindon, costretti a sopportare 7 lunghi anni di silenzio per cause contrattuali, hanno provocato una naturale apprensione ed avversione per qualsiasi ritardo superiore all’anno. I lunghi digiuni vanno sempre sostituiti da grandi scorpacciate, purché quest’ultime non vadano di traverso. Il molto materiale accumulato da Partridge e Moulding dal 1992 ad oggi sembra proprio che possa scongiurare pericolose indigestioni all’affamato XTComane, il quale può continuare a nutrirsi di questa “musica biologica”, fatta in casa dalle premurose mani di Sir John Johns e The Red Curtain. “Wasp star” è un degnissimo erede del Vol.1, nel quale trionfava un tono generalmente tra l’acustico ed il classicheggiante e spiccavano almeno 5 o 6 capolavori. Qui il mood è decisamente più pop e perciò più vicino a certe atmosfere tipiche degli ultimi lavori fatti per l’odiata Virgin. Quindi, echi di “Nonsuch” in “In another life” (sicuramente il miglior contributo di Moulding, tra le tre sue composizioni presenti) e in “Church of women”, ad ogni ascolto sempre più bella ed originale, forse la canzone più riuscita dell’album. Altre perle preziose: “Playground”, “Stupidly happy” (Andy still rocks the world!), “I’m the man who murdered love” e “You and the clouds will still be beautiful”. Cari Colin ed Andy, ormai la vostra puntualità ci fa pensare al 2001 come ad una splendida Odissea…
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