STEPHEN MALKMUS AND THE JICKS, “Mirror Traffic” (Domino Records, 2011)

Spesso un disco si riduce a una questione di stile. Stephen Malkmus, chiuso l’anno che rimarrà negli annali come quello della reunion dei Pavement, decide di smuovere la sua carriera solista con un nuovo disco: “Mirror Traffic”. Il cantante e chitarrista è accompagnato come sempre dai The Jicks e mette a segno per l’occasione un pugno di canzoni che richiamano con grande classe compositiva la cifra stilistica dei Pavement e dei precedenti lavori solisti dello stesso Malkmus. D’altra parte si può affermare senza troppe titubanze che il sound pavementiano sia ormai entrato stabilmente nel DNA della musica alternative americana, in misura più o meno evidente. Peraltro Malkmus ha costruito la sua carriera solista passo dopo passo, singolo dopo singolo, senza mai cercare di vivere di rendita dal passato.

La freschezza dei brani ha sempre colpito sin dal primo disco con i The Jicks intitolato semplicemente “Stephen Malkmus”. Il songwriting di Malkmus ancora adesso appare assai efficace tanto che pure in questo nuovo “Mirror Tigers” non mancano i pezzi memorabili all’interno comunque di una buona qualità media. In più però si può dire che quest’ultimo lavoro segni forse l’apice della maturità artistica del Malkmus solista, una piena consapevolezza dei proprio mezzi. Come si nota anche dal primo singolo “Tigers”, che non avrebbe assolutamente sfigurato in qualche album come “Crooked rain, crooked rain” o “Brighten the corners”. “Senator” con il suo testo incisivo ed urticante ha dalla sua il piglio e una espressività sonora davvero invidiabile. Così allo stesso tempo ecco pezzi più riflessivi che appaiono come un folk rock un po’ “sghembo” (“No one (is as i are be) e “Fall away”) a sonorità leggermente più lo-fi (come “Tune grief” e “Forever 28”).

Tirati via i festoni e passati i bagordi della reunion con i suoi vecchi compagni di avventura nei Pavement, questo “Mirror traffic” è una piacevole conferma. La conferma di essere di fronte a un’artista completo e che non si lascia incantare da facili e comode soluzioni.

75/100

(Francesco Melis)

7 ottobre 2011

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