CASO, “Ad ogni buca” (To Lose La Track/Sonatine/Wild Honey Records, 2018)

Qualcuno potrebbe anche pensare che io e Andrea Casali, in arte Caso, ci conosciamo. Bergamo è una città piccolissima, gli artisti frequentano gli stessi luoghi. Io, senza arte e senza parte, li frequento per sopperire alla triste vita di provincia. Ricevetti in verità il secondo disco di Caso, “Tutti dicono guardiamo avanti” nel lontano 2011. Ascoltato e lasciato a macerare sugli scaffali come faccio con i dischi che in quel preciso momento non solleticano le mie corde emotive. Poi, a ridosso dell’uscita di “Ad ogni Buca” ho iniziato ad incontrare Andrea in giro per la città. Ci si salutava alle serate di Bergamo Sottosuolo, ci si riconosceva solo per il fatto di avere passioni comuni, che consistevano nel lasciare sanguinare le orecchie per i volumi troppo alti o lasciar scendere una lacrimuccia per un passaggio melodico in una canzone punk. Insomma, io sono uno di quelli che vorrebbe sempre vedere vincente chi “vive di pancia e canta di gola”. Perché, mi insegnavano i miei, le bugie hanno le gambe corte.

Ecco, io Caso non lo conosco personalmente ma probabilmente lo conosco perché la sua musica parla di me, di noi, gente che vive mostrando in modo orgoglioso i sentimenti. La parola indie per qualcuno ha perso di significato. Per me no, non lo perderà mai. Indie, cioè indipendente, è tutto ciò che è fatto con passione, è il riconoscere di essere sempre nel posto sbagliato (“Ogni volta l’inverno”), è cantare l’amore nelle forme più poetiche (“Dente di Leone”), è rimarcare con fierezza il proprio passato (“Piscina”), è la presa di coscienza di essere dei miracolati nel vivere a pieni polmoni la provincia (“Strade Minori”) ed essere convinti che per fare musica ci vuole dedizione e tanta ironia (“Majorette”). Almeno, questo è quello che ho sentito io. Aspetto ora di incontrare Andrea per le vie del centro per bere un caffè e per parlare di uno dei pochi dischi italiani che parla ad una generazione in bilico. Però con la speranza ed un campari col bianco al posto del bastone.

75/100

(Nicola Guerra)

foto in home © Stefano P. Testa