La momentanea felicità degli Yak

E’ uscito lo scorso 8 febbraio “Pursuit of Momentary Happiness”, nuovo album dei londinesi Yak.

Le cronache (o leggende) narrano che la creazione dell’album ha visto il frontman Oli Burslem sul precipizio tra ossessione e autodistruzione, quasi diventato senzatetto. Dopo l’incontro con i Tame Impala e la registrazione veloce nello studio di Kevin Parker a Perth, poi non terminata, Burslem tornò nel Regno Unito e si trovò senza casa, senza soldi e senza album. Passarono 18 mesi, durante i quali gli Yak trovarono il nuovo bassista Vinny Davies. John Coxon presentò gli Yak a Jason Pierce degli Spiritualized che li incoraggiò ad andare avanti e li mise in contatto con la Vergin EMI.

Fu così che gli Yak andarono negli RAK Studios e, con la produttrice Marta Sologni (Björk, Django Django), registrarono 29 brani, 11 dei quasi sono presenti nell’album. Dopodichè Burslem si ritirò in un piccolo home studio con Pierce per gli ultimi ritocchi. Pierce aggiunse la slide guitar e prestò la sua voce al finale di “This House Has No Living Room”, brano che si completò con il canto degli uccelli registrato da Burslem attraverso la tecnica del field recording. Infine Burslem fece un ultimo viaggio, questa volta a New York, per remixare l’album.

E, intanto, “Fried” è una bomba di canzone.