Minimalismo e hi-tech, la nona edizione di NODE


Minimalismo radicale e suoni ad alta definizione, feedback acquatici e ambienti iperreali, arte, scienza, natura: la nona edizione di NODE si muove su una sottile linea dorata che esalta i punti di intersezione tra le discipline ospitando artisti internazionali esploratori del possibile.

Il cast parla da sé per gli appassionati di avant, ambient e musica sperimentale giapponese: dal 14 al 17 novembre Ben Frost, MFO, Caterina Barbieri, CHEVEL, Deantoni Parks, Hiroaki Umeda, Masayoshi Fujita, Orthographe, Stefano Pilia, Massimo Pupillo, Ryoichi Kurokawa, Tadej Droljc, Tomoko Sauvage, Visible Cloaks e Never2501 si alterneranno nel centro di Modena tra i palchi e gli spazi della Galleria Civica, del Teatro Storchi, della Chiesa di San Bartolomeo de La Torre e del Planetario Civico

Come nell’antica arte giapponese del kintsugi, ripresa dalla mostra, preludio al festival, di Ryoichi Kurokawa, al-jabr (algebra) – aperta fino al 24 febbraio 2019 alla Galleria Civica di Modena -, quella stessa linea preziosa attraversa l’intero programma componendo un percorso multisensoriale tra arti elettroniche, visioni e idee di futuro.
Una ricerca, quella di NODE, che coinvolge anche la selezione degli spazi del festival, altrettanto importanti per la costruzione dei singoli live.

Per info visita la pagina Facebook di NODE. Biglietti in vendita sul sito ufficiale.
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