La Top 7 della settimana (#5, 2018)

Questa settimana sarà ricordata per il 2 febbraio, giorno in cui il Rolling Stones ha eletto Calcutta eroe di una generazione e Stereogum si è interessato entusiasticamente alla reunion delle Spice Girls. Non credo ci siano bisogno di commenti. Per quanto ci riguarda si continua ad andare alla ricerca di tutto quanto ci possa dare delle emozioni, o possa comunque stimolare le nostre orecchie, stando molto lontano a tutto quanto è gossip del pop.

7. Dan Auerbach, paladino del folk

Non sopporto i Black Keys, ma Dan Auerbach da solista è un’altra cosa: anche in questo caso, per una canzone pubblicata in esclusiva per una playlist sull’amore di Amazon, beh, Dan si trasforma in un paladino impeccabile del folk, come un seguace ispirato di Jeff Tweedy.
Gustoso, come il video a cartoni animati.

6. Entriamo nel rito pagano di JuJu

A dicembre gli abbiamo dedicato un’intervista o, meglio, le “5 domande” del nostro D’Aniello. Gioele Valenti aka JuJu impressiona sempre con la sua psichedelia imponente come un rito pagano. Come in questa “In A Ghetto (feat Capra Informis)”.

5. Délage, decadenza europea

Délage è il progetto di Till Hormann, 27enne tedesco di base ad Amsterdam. “Loverboy Beatface” è il suo album di debutto (in programmazione per il 2 marzo sull’etichetta francese Field Mates Records).
“Loverboy Creation” è una canzone di matrice tipicamente europea tra echi lontani di Joy Division, batteria da cameretta e un tocco di psichedelia favolistica alla Jacco Gardner.

4. of Montreal: dilatare il pop

E’ prolifica, la creatura di Kevin Barnes. Anche quest’anno uscirà un album degli of Montreal, cioè “White Is Relic/Irrealis Mood”, previsto per il 9 marzo. Intanto “Paranoiac Intervals/Body Dysmorphia” ci porta dentro al loro caleidoscopico mondo, dove il concetto di pop viene dilatato e portato ad estreme conseguenze.
(un consiglio immediato, ascoltatevi bene dal minuto 5:00 in poi, i Radiohead potrebbero essere invidiosi di un inserto psichedelico così riuscito)

3. L’indolenza ipnotica di Rhye

Svelando un retroscena, Rhye è stato in bilico per essere la nostra cover di Febbraio. Alla fine l’hanno spuntata gli Ought. “Count To Five” conferma che questo è un momento di svolta per il canadese: “Count To Five” è ipnotica nella sua indolenza, davvero una gran canzone. Tutto l’album “Blood” manterrà le alte aspettative?

2. Shannon & the Clams, born in the ’50s

Gli Shannon and the Clams potrebbero essere usciti dagli anni ’50: loro lo sanno e ci giocano. Noi non abbiamo mai pensato veramente a come sarebbe stato vivere negli anni ’50, ma dopo aver ascoltato il loro nuovo singolo “Backstreets”, ci sentiamo come se lo fossimo.

1. Anna Burch, la semplicità è bellissima

Anna Burch è bellissima, le sue canzoni sono semplici e si fanno ben ascoltare. Il suo indiepop non rimarrà nella storia, ma per ora una song come “Asking 4 a Friend” è forse la più bella canzone di questa settimana, che ha visto l’uscita del suo album di debutto, “Quit the Curse”.

(Paolo Bardelli)