Intervista ai VÖK

Dopo aver pubblicato i già acclamati EP “Tension” (2013) e “Circle” (2015) i VÖK, nati nel 2013 da un’idea di Margrét Rán (voce della band) e dal sassofonista Andri Már nella bellissima Reykjavík, arriva ora al suo lavoro sulla lunga distanza. “Figure”, in uscita il 28 Aprile per la rinomata etichetta Nettwerk Music Group e prodotto da Jack Garrett in collaborazione con Brett Cox, è un disco audace e ambizioso dove il pop elettronico si mescola con frequenze distorte, melodie quasi sussurrate e una voce raffinata ed elegante.
La band islandese si prepara a due date italiane: il 19 febbraio al Covo di Bologna e il 20 febbraio al Serraglio di Milano.

Venite dall’Islanda, da sempre terra di grandi artisti. In che modo le vostre origini e i paesaggi della vostra terra hanno influenzato le vostre sonorità?
Ovviamente ci ha influenzato, ma direi che è l’aspetto culturale a essere più importante. C’è una scena molto unita e interconnessa dalle nostre parti che rende facile per chi sperimenta come noi avere un accesso privilegiato al know-how e all’esperienza che aiuta tutti a crescere.

Parlando dei vostri brani, come nascono? Sono curioso di conoscere il vostro processo di composizione.
Cambia per ciascuno di noi e per ciascuna canzone, quindi non saprei dire quale sia il processo standard specifico, ma nella maggior parte del tempo, Margrét ha l’ispirazione e in base al mood della canzone, poi prendiamo una certa direzione. A volte anche diversa da quella che ci aspettiamo in partenza.

Come vi è venuta in mente l’idea di fare un album di remix? Ne siete soddisfatti?
La nostra etichetta ha avuto quest’idea e avevamo già ricevuto un paio di remix da artisti incredibili come Neelix e Nuages prima che venisse fuori la cosa. E dire che il risultato della storia è stato davvero figo.

Vi preparate a suonare in Italia. Che tipo di accoglienza vi aspettate?
Non sono mai stato né a Bologna né a Milano, quindi non ne ho proprio idea. Inoltre, si tratta del nostro secondo e terzo show di sempre, in Italia, ma speriamo che il pubblico sia brillante e appassionato come nella nostra data italiana di debutto.
– You’re going to play a few concerts here in Italy this month. What do you expect from these shows?
I have never been to Bologna or Milan so I have no idea what to expect! Furthermore we are playing only our second and third shows in Italy so we dont really have any expectation but hopefully we will have as brilliant and passionate audience as we did the first time.

Come avete detto più volte, gli Air e i Portishead sono due delle vostre influenze più significative. C’è un nome recente che vi è piaciuto particolarmente?
“Zaba” dei Glass Animals mi viene in mente come influenza recente, nella composizione di “Figure”. C’è qualcosa di magico nelle loro composizioni e nel loro soundscape.

State già registrando qualcosa di nuovo o vi state concentrando nel tour europeo? Piani per il futuro?
Abbiamo molto materiale nuovo in lavorazione. Appena due settimane eravamo a Londra proprio per sperimentare qualcosa di nuovo con diversi produttori e mettere insieme nuove tracce da registrare. Chissà, potremmo anche testarle dal vivo in questo tour.