RODRIGO AMARANTE, “Cavalo” (Mais Um Discos, 2014)

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È vero, “Cavalo” ha più di tre anni (in Brasile è stato pubblicato nel 2013), ma non è mai troppo tardi per raccontare della bellezza.
Rodrigo Amarante de Castro Neves ne è il padre: dopo l’esperienza nei Little Joy insieme a Fabrizio Moretti (The Strokes) e Binki Shapiro, pubblica il suo primo album da solista per Mais um Discos.
Amarante costruisce con il suo lavoro un ponte pregno di eleganza tra tradizione e modernità, da un lato tende la mano alle proprie radici passando in rassegna i ritmi della bossa nova, “Irene” ne è un esempio emotivamente assorbente, dall’altro incontra i suoni del presente e del futuro in brani come “Hourglasses”, dove si trasforma in un Julian Casablancas da spiaggia, ma anche del passato come il basso rubato al White Album liverpooniano all’interno di “Manà”, canzone-manifesto della contaminazione cavaliana.
L’esperimento proposto in queste undici tracce è decisamente riuscito, grazie al gusto che ha guidato il polistrumentista carioca nella scelta degli elementi, nell’arrangiamento dei pezzi, nell’accostamento di synth, hammond e fiati in maniera originale e moderna, una crasi di elettronica, psichedelia e bolero. La struttura delle canzoni è chiara, senza eccessi, resa ammaliante dalla caratterizzazione, così come di qualità è la natura dei testi, ricchi di metafore sostenute da una poetica introspettiva ed esistenziale.
Il concetto della mescolanza è ribadito ulteriormente dall’utilizzo di tre idiomi : francese, portoghese e inglese, non a caso le lingue del romanticismo e della domanda, della passione e della nostalgia, della musica e della solitudine.
In conclusione, “Cavalo” rappresenta un’opera che per molti artisti, diffusi nel mercato e recensiti su numerose testate come cantori di nuova poesia e nuova musica, dovrebbe assurgere a paradigma, un crogiolo di elementi perduti nel modus operandi della discografia contemporanea e di molti artisti alla ricerca di qualcosa che in questo disco è ben presente: l’anima.
Accendete lo stereo e ascoltatelo, studiatelo, vivetelo: Cavalo è semplicemente bello.

87/100

Francesco Fauci