“amERICa”, il nuovo album di Wreckless Eric

eric nero

La figura di Wreckless Eric (al secolo Eric Goulden) è una delle più strane della musica inglese. Un outsider in piena regola: gli inizi stralunati da ex studente di college d’arte, tra power pop e pub rock, alla Stiff Records (Nick Lowe gli produce il singolo d’esordio e piccola hit in ambito punk, “Whole Wide World”/”Semaphore Singles”, anno 1977) e poi l’inquietudine per lo scarso riscontro commerciale verso la fine degli anni settanta. Successo che, però, non è stato mai ricercato né voluto: in piena libertà, nella seconda metà degli anni ottanta, fuori dalle logiche di mercato mainstream ed underground il songwriter, chitarrista di Newhaven (Sussex) realizza dischi come “Le Beat Group électrique” (1989) – melodie pop a bassa fedeltà – e progetti come Captains of Industry (con alcuni Blockheads) e the Len Bright Combo (con la band garage Thee Milkshakes). Negli anni novanta si trasferisce in Francia ma non cambia una virgola nella proposta musicale di Wreckless: l’ironia arguta e caustica in stile inglese rimane intatta, il feeling sonoro è sempre lo stesso: registrazioni lo-fi tra folk e garage, nel 1992 esce “The The Donovan of Trash e nel 1996 “12 O’Clock Stereo” (con la Hitsville Houseband). Quest’ultimo disco viene edito dalla Fire Records, etichetta londinese, che negli ultimi anni ha ristampato alcuni vecchi titoli del catalogo del musicista ed oggi, 13 novembre, pubblica “amERICa”, nuovo album a tre anni di distanza da “A working museum” (lavoro in collaborazione con la moglie Amy Rigby). Il titolo dice tutto: il disco è un viaggio, dai toni riflessivi, lungo i paesaggi dell’America, dove da qualche tempo l’artista si è trasferito.
In contemporanea con questa nuova uscita discografica è poi incominciato il tour europeo: Inghilterra, Austria, Germania, Olanda. Ma niente Italia per adesso.

“Several Shades of Green”, primo brano in scaletta:

(Monica Mazzoli)