Stroncatura preventiva dei Verdena (non è vero)

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Ogni volta che i Verdena annunciano l’uscita di un nuovo album riempiono lo spazio mediatico con un’attesa febbrile, elettrica, larghissima in termini di pubblico. Forse è proprio questa una delle loro forze: nascondersi per così tanto e silenziosamente dopo la fine di un tour da rendere spasmodica l’attesa del disco successivo. Che è sempre qualcosa di nuovo, di grande impatto.

Col tempo questa reazione non programmata si è allargata sempre di più in termini di pubblico: a chi li apprezza fin dagli esordi si è aggiunto anche una parte di pubblico che ha conosciuto i Verdena solo con l’ultimo bi-disco “WOW”, che per come la vedo io è un solco importante per la loro produzione artistica, un’apertura molto matura dei loro orizzonti e del loro modo di concepire loro stessi, un disco di sicuro fondamentale per la loro storia che li ha definitivamente posizionati nella categoria che meritano, e cioè quella dei “bravi, grandi davvero”.

Forse sarà proprio questa autorità artistica universalmente riconosciuta da “WOW” in poi a legittimare in queste ore lo sgradevole gioco alla stroncatura preventiva del loro disco in uscita. I Verdena sono forse diventati un gruppo così “istituzionale” che ci si può permettere il gioco a chi li provoca di più o per primo?

Ogni anno che passa affrontiamo l’uscita dei grossi dischi in un modo sempre peggiore, affrettando i giudizi addirittura prima di ascoltare le cose per intero e ponderatamente. È un gioco isterico che possiamo decidere di fare o non fare di volta in volta, ma forse ora che il 2015 è appena iniziato vale la pena promettersi il buon proposito di limitare i giudizi sui dischi prima che o dischi escano. Soprattutto se sono dischi di gente che da sempre e oggettivamente vale parecchio, proprio come i Verdena.

E quindi chissenefrega se l’ultima “Un po’ esageri” esagera (ma appunto!) troppo con il pop! Evviva anzi! Per un aficionados che storcerà il naso rimpiangendo il mal-être musicale degli esordi ci sarà un nuovo ascoltatore adolescente che rimarrà colpito dalle chitarre a presa rapida che sono dentro al pezzo (con me era successo con “Muori Delay” che non mi vergogno ad ammettere di aver ascoltato la prima volta su MTV), e bene se i Verdena arrivano a un paio di orecchie in più.

Insomma frenate gli isterismi e le tentazioni primadonnistiche di stroncare “Endkadenz”: non si vince nulla, anzi ci guadagnate in serenità, intelletto, saggezza. Lasciamo che si facciano sentire prima loro:

Verdena – “Un po’ esageri”

Verdena – “Puzzle”

Verdena – “Nevischio”