I Red Hot Chili Peppers e la pochezza chitarristica di Josh Klinghoffer

Non dovremmo nemmeno commentarlo, i Red Hot non sono molto kalporziani per cui dovremmo passare oltre, ma la tentazione è troppa. Stiamo parlando del nuovo singolo dei RHCP, “The Adventures of Rain Dance Maggie”.
Sulla qualità generale del pezzo credo che si debba aggiungere poco: strofa fiacca, ritornello che rimane in testa ma che è componibile in 2 minuti più o meno da chiunque. Tanto mestiere, tanto suono “riconoscibile” e niente altro. E poi l’avrete già sentita tutti sulla simil-Virgin Radio di turno per cui vi sarete fatti la vostra autonoma idea e conseguente smorfia di disapprovazione.

Ma la circostanza su cui non si poteva soprassedere e che è davvero da non credere è una: l’inenarrabile e inverosimile pochezza chitarristica del “nuovo” Josh Klinghoffer. Il pedigree del chitarrista sostituto di Frusciante non si discute e basta guardarsi su Wikipedia con chi ha fatto le tournée (PJ Harvey, Beck, ecc.): è l’unione con i Red Hot che è disastrosa.

Le parti chitarristiche di “The Adventures of Rain Dance Maggie” sono l’esempio di come non si deve arrangiare un brano: inutili, con suoni brutti, slegate, fuori dal contesto. Sembra che i tre rimasti RHCP gli abbiano detto: “Non fare molto e cerca di suonare semplice alla Frusciante”. Anzi: “Fai quello che ti diciamo noi e cerca di imitare Frusciante”. Nella strofa sgrana gli accordi senza convinzione con un suono flangerato orrido, per finire sul ritornello a fare note più o meno a caso che si intrecciano senza una meta precisa. Poi dopo il 2° ritornello Klinghoffer si avventura pure in una roba sonica che è agghiacciante dal tanto che è anonima e senza direzione. Da rimanere basiti per una settimana.

Viene spontaneo affermare in maniera decisa: senza Frusciante arridatece Navarro, subito.

(Paolo Bardelli)

30 agosto 2011

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