MICHA SOUL , “Seven Soul Sins” (Semai/Brutture Moderne, 2011)

Con una dose di ambizione ben riposta, ecco affacciarsi sulla scena Micha Soul, proveniente da esperienze nelle crew rap Malefix Team e Fuoco Negli Occhi. In veste solista, padrona delle sorti del suo album, compone un breve concept di soul moderno sui sette peccati capitali. Sorretta da due inappuntabili produttori di nome Hiko e Freshbeat stende il suo tono suadente su arrangiamenti ben orchestrati, ma, a parte le competenze tecniche dei tre, sorprendono la sicurezza e la naturalezza sfoggiate da Micha Soul nel vestire i panni di moderna reginetta r’n’b. È chiaro che meriti molto di più che essere relegata a semplice controcanto in produzioni rap più vicine alla black music.

Micha vuole di più e “Seven Soul Sins” è un ottimo biglietto da visita. Se poi il risultato suona un po’ scolastico e standard, non mi sembra che ci sia da lamentarsene. Il diploma a pieni voti è garantito già alle prime battute di “Soulfood” e “I Can Teach You”, complice la collaborazione di Martina May, tiene botta con un groove tondo e due voci a spalleggiarsi in un’ottima interpretazione della superbia, mentre il colpo pop di classe è la sesta traccia e si intitola “So High”.

“Seven Soul Sins” è un album da mettere nello stereo tornando a casa a fine giornata per scrollarsi di dosso quello che non va. Un compito svolto bene e con disinvoltura, quasi fosse fin troppo semplice il tema sottoposto alla candidata. La quale, ora, dovrà però tirare fuori unghie e astuzie per conquistarsi un posto nel panorama agguerrito delle fuoriclasse del soul americano e delle loro epigoni europee. Aspettiamo fiduciosi i suoi prossimi passi.

65/100

(Lorenzo Centini)

7 marzo 2011

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