IKEA-POP vol.6 – Duo di fatto

Si era già parlato nel secondo volume di Ikea-Pop della questione-pari opportunità nello spietato confronto tra l’opera di governo del ministro Carfagna e l’equivalente svedese di centro-destra, Nyambko Sabuni, trentanovenne originaria del Burundi. Non ci si era però soffermati sulla situazione dei diritti degli omosessuali riconosciuti in Svezia.

Ebbene dal 1994 i matrimoni gay sono stati ufficialmente equiparati al matrimonio comunemente inteso tra uomo e donna. Nel 2002 è stato poi approvato senza alcuna restrizione di genere il diritto all’adozione per le stesse coppie omosessuali. Per chiudere il quadro, mentre nel nostro paese si discuteva di PACS, DICO e chissà cos’altro, nella scorsa primavera il governo liberale qui considerato di centro-destra, ma che per molti aspetti farebbe tanto comodo alla spaesata sinistra riformista italiana, ha definitivamente autorizzato gli stessi matrimoni con rito religioso oltre che civile. L’annuncio tenuto in radio lo scorso maggio dal primo ministro Fredrik Reinfeldt avrebbe scioccato chiunque. Invece la chiesa luterana, prevalente nel paese, così come le componenti più conservatrici della maggioranza ne hanno preso atto senza strascichi.

Così mentre qui da noi il Vaticano urla contro la depenalizzazione-ONU del reato di omosessualità senza una dura reazione della classe politica e dell’opinione pubblica, di recente Ake Green, un sacerdote pentecostale è stato denunciato dalle autorità e condannato a un mese di reclusione, colpevole di un’omelia critica nei confronti dell’omosessualità.

Ikea-Pop non può che rendere omaggio agli artisti apparentemente gay-friendly del panorama nazionale. Opera ardua perché non esistono ghetti né veri e propri locali gay in cui esplorare le tendenze. In Svezia pare si possa essere gay ovunque.

Con un po’ di divertissement si potrebbe iniziare dagli Air France (myspace) da Goteborg (da leggersi con accento francese, rigorosamente gotebòrg) all’esordio quest’anno con “No Way Down” lanciato dalla Rough Trade come migliore novità dell’anno. Al di là del facile accostamento con il più famoso duo francese che nella scelta del nome lambisce la violazione del diritto d’autore, i due scandinavi ripropongono la vellutata freddezza tipica del french-touch e torbide fascinazioni cinematografiche degne del porn-groove (si guardi “Windwill Wedding”: youtube). Un po’ come se uno Jens Lekman meno paranoico cercasse di rivisitare gli Air con un innegabile gusto electro. Non ci si lasci ingannare insomma dal socialist roof top music con cui descrivono la loro proposta musicale su myspace.

Air France – Collapsing At Your Doorstep

 

Sempre dalla stessa etichetta, la Sincerely Yours, e neanche a dirlo da Goteborg (da leggersi stavolta con accento svedese ietteborh) un altro duo, i Tough Alliance (myspace) abili alchimisti di tormentoni con il loro synth-pop molto catchy nel lungo filone che dagli UB40 e dai primi Depeche Mode arriva fino agli Hot Chip e ai loro connazionali The Knife. Lanciati nel 2005 dall’esordio “The New School” e dal singolo “Koka Kola Veins” (youtube), si erano rifugiati un anno dopo nella coraggiosa quanto paranoica masturbazione fatta di brevi intermezzi ambient nel seguito “Escaping Your Ambitions” (da cui la prima – youtube – di altre nove “leg”). Sono tornati un anno fa nuovamente pieni di vita con “A New Chance”, con un piglio più electro, non privo del ricorrente french-touch. Provare a resistere alla carica svampita di brani quali “First Class Riot” è un crimine.

The Tough Alliance – First Class Riot

 

Un altro duo maschile, indovinate voi da dove, risponde al nome di The Embassy (myspace) assoldato dall’influente SRVC (la stessa di Jens Lekman e The Studio, per fare due nomi a caso) dopo l’ottimo esordio di “Futile Crimes” chiaramente legato a un pop vintage e sognante (“It Never Entered My Mind” http://www.youtube.com/watch?v=3OBn1DpR5h8). Al motto we oppose all rock’n’roll sono anche loro accomunabili allo stile dei progetti sopra citati. Freschezza estiva manco venissero dalla West Coast statunitense piuttosto che dalla Västra Götaland. Raffinati, intellettualoidi ma efficaci. Figli del synth-pop francese quanto del frizzante balearic beat cui ammettono di ispirarsi. Nel nuovo “Tacking” lanciato dall’ipnotica “Lurking With A Distance” i ritmi si sono accelerati avvicinandoli a scenari da dancefloor disincantato alla Röyksopp.

The Embassy – Stage Persona

 

E siccome non si può mai sfuggire al pensiero dominante indie-pop bisognerà pur citare qualche nome accomunabile al fenomeno più dilagante di Svezia. Il compromesso più giusto risponde al nome di Club 8 (myspace), non peraltro perché quest’altro duo – non tutto maschile – è da considerarsi tra i pionieri del genere. Era il 1996 quando diedero alle stampe il primo dei sei album, da esuli in Spagna, per poi tornare in patria tra le grinfie della Labrador. Il compromesso sta nella loro formula sempre oscillante tra introverse folk-ballad acustiche e sbarazzine suggestioni catchy alla Stereolab, tra malinconia di fondo e sfoghi tropicali un po’ danzerecci mai sopra le righe. Si erano fatti conoscere fuori i propri confini nel 2002 con la suggestiva “Love In December” (youtube) da “Spring Rain, Came Fell” fino a conquistare gli USA con il successivo “Strangely Beautiful” da cui l’estratto conclusivo.
Con l’ultimo “The Boy Who Couldn’t Stop Dreaming” uno dei lavori più validi dello scorso anno e la sua "Whatever You Want" (youtube) che suona già come un classico, sembrano aver raggiunto la maturità e il giusto equilibrio tra la voce dell’ammaliante Karolina Komstedt e i variegati paesaggi disegnati dall’architetto dei suoni Johan Angergård.
Cosa c’entra tutto ciò con le pari opportunità in Svezia? Nulla di preciso, così come gli altri nomi tirati in ballo, forse solo una questione di accostamenti di atmosfere ereditata da una visione distorta dell’omosessualità e della musica dei loro club. Meglio dunque chiudere con la loro splendida ballad-manifesto, “Cold Hearts”, un inno all’amore senza confini e differenze di genere.

 

(Piero Merola)

 

Le puntate precedenti
IKEA-POP vol.1
IKEA-POP vol.2
IKEA-POP vol.3
IKEA-POP vol.4
IKEA-POP vol.5