Peter Van Wood, caviale e champagne per tutti! (tanto pagano i Coldplay)

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Prima informazione da incamerare (per i più giovani): Peter Van Wood non è solo un astrologo, ma era un musicista. Chi l’ha iniziato a conoscere dalle trasmissioni di Fazio Fabio come un mago Otelma qualsiasi prenda nota. Secondo insegnamento: gli artisti stranieri non copiano solo Albano, però vanno a cercare sempre canzoni misconosciute e impossibili. Terzo (ragionamento concreto): Van Wood ha ottant’anni, forse non conosce i tempi della giustizia terrestre perché potrebbe non fare in tempo a godersi il milione di euro chiesto ai Coldplay.

 

I Coldplay infatti avrebbero plagiato “Clocks” sulle sembianze della sua incommensurabile “Caviar And Champagne” dell’82, chi è che non se la ricorda nell’anno di Pablito e Bearzot? Sublime. Qui (http://tv.repubblica.it/multimedia/repubblicaradiovideo/1225294?p=10) potete ascoltarne un estratto e sì, convenire con lui che sono come due gocce d’acqua. Com’è che diceva Johnny Stecchino?

 

Ok, le note sono le note ma le canzoni vivono di altri sentimenti, di sensazioni, e le due canzoni vicine fanno lo stesso effetto di Danny DeVito e Arnold Schwarzenegger nella locandina de “I Gemelli”. Da antologia poi, nel breve video di Repubblica, quando butta lì la richiesta di un “rimborso” (!!!) “…diciamo… mah.. di un milione di euro”. Quisquiglie, suvvia. Eh beh, sì, “caviale e champagne” per tutti!

 

In attesa che l’avv. dei Coldplay si appelli al caso fortuito, scuotiamo la testa pensando a come il baraccone dei diritti d’autore stia (purtroppo per gli artisti) andando alla deriva mentre sopravvivono questi retaggi da età borbonica. Ci sarebbe da ridere, se non fosse che è una cosa seria.

 

Massì, ridiamoci su. Un mio amico un giorno mi disse che durante una vacanza negli States Axl Rose entrò dalla finestra nella sua camera da letto mentre dormiva e gli fregò gli spartiti di “Sweet Child O’Mine”. Era serio. Ora capisco: è serio anche Peter Van Wood mentre chiede un milione di euro ai Coldplay.

 

(E il guaio è che magari una piccola transazione se la prenderà).

(Paolo Bardelli)