CARL CRAIG, Sessions (!K7 / Audioglobe, 2008)

Qualsiasi retrospettiva si possa progettare e compilare sulle produzioni di Carl Craig non può che comprendere frammenti di storia. In “Sessions”, apoteosi autoreferanziale, possiamo riscoprire il talento e il tocco del produttore di Detroit. In quasi venti anni di carriera Craig è stato testimone di tutte le evoluzioni più significative che hanno coinvolto le diverse espressioni della musica elettronica. Rimasto sempre, in qualche modo, ancorato ai canoni estetici che lo hanno contraddistinto fin dagli esordi, ha portato avanti il proprio progetto che si concretizza in una techno capace, in alcune circostanze, di spingersi verso il jazz come di trasmettere, a tratti, il calore della black music.

Nei due cd di “Sessions” vengono dunque attraversati i vasti territori che spaziano dalle versioni originali ai remix. Dimostrazioni di classe in ottime rivisitazioni come “Like a Child” dei Junior Boys e la violenta “Revelee” di Delia Gonzales & Gavin Russom. Estremamente vivo e attuale il profondo viaggio tech-dub di “Poor People Must Work”, dal quale risulta evidente la capacità di Craig di interpretare il glorioso suono della Rhythm & Sound.

Classici pubblicati nella raccolta “The Secret Tape Of Doctor Eich” (Ministri Of Sound, 1997) con l’aka Paperclip People come “Throw” (presentato qui in “Unreleased Version”), “Oscillator” e “Clear And Present”, che si contraddistinguono per i loro ossessivi passaggi house. Spazio anche ad altri progetti craighiani: 69 con “Rushed” e “Phsychobeat” e Innerzone Orchestra, qui rappresentato da “Bug In a Bass Binn”, pezzo che vede il produttore abbandonare la cassa in quattro per spostare il proprio raggio d’azione verso la commistione tra elettronica e jazz. Da segnalare, oltre al monumentale remix di “In The Trees” (Faze Action), il “Sessions’Mix” di “Futurelovetheme”.

Buono per comprendere a grandi linee la collocazione di Carl Craig nel panorama della musica elettronica degli ultimi 20 anni, “Sessions” è un assaggio fugace delle sue produzioni. La raccolta, che non può certo essere considerata una retrospettiva completa, rappresenta, comunque, un discreto promemoria. Per quanto riguarda la forma, infine, risulta discutibile la scelta di proporre questo materiale prezioso sotto forma di doppio cd mix.

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