BRITISH SEA POWER, Open Season (Rough Trade, 2005)

La seconda prova, si sa, è sempre la più difficile. I British Sea Power la superano per metà. Da una parte, questo nuovo album perde in freschezza rispetto suo predecessore. Dall’altra, si compie un importante passo in avanti nelle capacità di scrittura: il risultato è un album di canzoni pop d’autore ispirate ancora una volta alla terra natìa del gruppo. Le sfuriate dell’esordio vengono messe da parte per lasciare terreno a canzoni di qualità che, se all’apparenza non lasciano tracce indelebili, sulla lunga distanza guadagnano invece in credibilità. Meno schietto e diretto, quindi, più riflessivo e compatto. La concretezza con cui la band riesce a evocare paesaggi, comunque, è sbalorditiva. “Victorian Ice” è una vera e propria discesa lungo la campagna inglese nelle giornate di sole, “North Hanging Rock” fa da colonna sonora ad una passeggiata nei boschi al tramonto: la seconda, soprattutto, emerge per il suo fantastico romanticismo.

Permangono i pezzi dove la chitarra è in primo piano per quanto riguarda la creazione di melodie ad effetto: “Please Stand Up” e “It Ended on an Oily Stage” hanno un tiro tutto loro e forse neanche i BSP si rendono conto di quanto queste canzoni possano risollevare la loro patria dal torpore che marca sempre di più le uscite discografiche targate Albione. Se solo la svogliatezza non li affliggesse (con un nome del genere probabilmente han deciso di autolimitarsi) una band del genere avrebbe le caratteristiche per ritagliarsi un posto importante anche tra gli appassionati d’Europa. Restano comunque alcuni ottimi momenti, tra cui “Oh Larsen B”, “How Will I Ever Find My Way Home?” e la conclusiva “True Adventures”, le ultime due cantate dalla bella voce di Hamilton, per scacciare ogni dubbio sulla loro bontà artistica. I numeri ci sono, basta metterli in campo nel modo giusto al prossimo giro. Dimostrato ampiamente di saperci fare con nell’arricchimento dei pezzi con arrangiamenti orchestrali e maestosi, in molti attendono un ritorno a sonorità più spiccatamente rock come all’inizio della loro avventura. Forza e coraggio dunque, la prova del nove è dietro l’angolo.

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