BLESSED CHILD OPERA, Looking After The Child (Seahorse Recordings, 2004)

Dietro Blessed Child Opera si nasconde Paolo Messere, il quale, con questo suo secondo disco, inaugura il catalogo della neonata Seahorse Recordings e concepisce un lavoro che entra di diritto tra i migliori dell’anno passato se si parla delle formazioni alt.folk all’italiana. Considerando l’enorme ‘cappello’ di genere che stiamo analizzando – possiamo inserire anche Midwest e Franklin Delano, per dire – potrebbe risultare una soluzione di comodo, ma le tredici canzoni di questo “Looking after the child” odorano di deserto da lontano un miglio. Evocano immagini solitarie di un falò che illumina una notte nel canyon con una chitarra acustica, dove la psichedelia meno allineata e più ‘americana’ (qualcuno ha detto Red House Painters?) si mescola a suggestioni dell’ultimo Beck e richiami desertici tra John Parish e Cesare Basile. Lavoro da riscoprire e riassaporare, maturo e senza cadute di stile. Un disco senza tempo che ha tutte le carte in regola per diventare un piccolo oggetto di culto che ci auguriamo di far scoprire a sempre più gente.

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