BUGO, Dal lofai al cisei (Universal, 2002)

La notizia si era sparsa in poco tempo, anche se aveva dell’incredibile: il Bugo avrebbe registrato un album per la Universal. Uno dei più assurdi personaggi del panorama musicale italiano, capace di sfornare due album come “La prima gratta” e “Sentimento Westernato”, era stato assoldato dalla Universal, major tra le major.

L’incontro poteva portare a due risultati: un appiattimento sul mainstream da parte del Bugo oppure un album pubblicizzato ma assolutamente non commerciabile. Logicamente la seconda è la soluzione esatta. Basta prendere il testo di “Con il cuore nel culo” (“Una voce mi racconta – c’è un messaggio in segreteria -. Chi vorrà parlare con me? Bevo una tazza di thé. Premo i tasti, 49, questo è il codice che so solo io. Sono pronto ad ascoltare, la cornetta dice che – come con il cuore nel culo non hai sentimenti da esprimere”), poesia in forma di prosa, prosaica poesia, poesia????

Distorto, dissonante, assolutamente low-fi, checchè ne voglia dire il geniale titolo, il Bugo cocciutamente ripropone i suoi temi fissi, i suoi giochi di parole, le sue ovvietà sconcertanti, come in “Piede sulla merda”. La musica è sempre un rock melodico molto anti-melodico.

Il Bugo rasenta spesso la genialità, magari poco gentile, ma assolutamente imperdibile (ormai l’ho ascoltato parecchie volte, ma non riesco a dare un senso alle risate che spargo ogni volta che viene pronunciata la frase “Esce la prima con la carta in testa, siccome è la prima è amore a prima vista”).

Pretendere che la gente si appassioni al Bugo o che canti a squarciagola le sue canzoni ai concerti è utopia, anzi è proprio ingiustizia; il mondo del Bugo è sgraziato, incostante, per molti assolutamente inutile e frivolo. Rumore allo stato puro, fastidio allo stato puro. Si, per molti è così: è così grave se dico di interessarmi poco a questi molti? Non pretendere e gustare in questi casi è forse meglio. A me basta essere consapevole che dal Bugo che cantava “Il cellulare è scarico, per le strade è il panico” a questo che gorgheggia “Se sei casalingo ami il fuoco del fornello come me” è passata pochissima luce.

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