ALPHA, The Impossible Thrill (Melankolic, 2001)

Una bella pagina di musica. Che vi piaccia o meno la musica elettronica, dovreste provare la ricetta di questi due. Due inglesi, come i Prodigy, pure di Bristol, come i Massive Attack. Due inglesi di Bristol a alvoro per la Melankolic, la casa discografica proprio dei Massive. Dei quali ricalcano forse il talento, ma poco altro.
La linea musicale degli Alpha è originale e nitida. E è qua per stupirvi. Suoni semplici, basi robuste ma essenziali. La musica è senz’altro trip-hop, poche storie. Per l’occasione però Corin Dingley e Andy Jenks hanno imbracciato gli strumenti. Niente paura, la musica è elettronica vera, e di classe davvero. Non so però, la scelta di suonare, di somigliare di più a una band tradizionale deve aver smosso qualcosa. Intanto nell’impostazione. I pezzi sono cantati, tutti tranne due. Bene, i pezzi cantati promuovono la voce, sopra la base. La base è l’accompagnamento, il supporto della linea vocale. Ne è il sale, a dire il vero… Voglio dire che protagonista non è la base ma la voce. Una specie di nuovo marchio della musica elettronica contemporanea, la voce. Che, intendiamoci, non è virtuosa o prepotente. E’ delicata, come le basi, come tutto questo lavoro. Delicato, dolce. Caldo, anche. Non ipnotico nel modo brusco creato dall’ambient… Ma ipnotico sì, certo.

Un disco di gran classe, lo ripeto. Raro, capace di appaiare appassionati di elettronica e rockettari convinti. O i rockettari un po’ flessibili, almeno. Una prova intensa e su uno standard di eccellenza costante, sbalorditiva. Meritano l’attenzione riservata a quelle gemme discrete e preziosissime, quelle gemme che mai potrete scambiare per paccottiglia. Fatevi un favore, mettete questo “The Impossible Thrill” in cima alla vostra wish list. Non potrà deludervi.

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