• Kalporz - 40 Years of Dischord: Ian MacKaye and Jeff Nelson, by Roberta Antonelli

    40 anni di Dischord Records: 7 nomi da riscoprire

    Festeggiamo i 40 anni della Dischord Records con 7 band da (ri)scoprire lanciate dall’etichetta di Ian MacKaye e Jeff Nelson.

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  • ANTELOPE, Reflector (Dischord, 2007)

    Approda all’album di debutto la nuova formazione di Justin Moyer (già animatore di El Guapo e Supersystem), chiamata Antelope e attiva dal 2001, firmataria finora di un ep risalente a quattro anni fa e di un singolo doppio uscito nel 2004 che forse qualcuno avrà avuto modo di ascoltare. Il nuovo disco esce per il…

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  • THE EVENS, Get Evens (Dischord / Wide, 2006)

    “Get evens” è uscito a ridosso delle mid-term americane (quelle che hanno indicato a Bush che il paese non era più con lui), ma è solo una coincidenza, per quanto simbolica. Difficile che le parole di fuoco, antagoniste con cervello, del disco degli Evens, abbiano convinto qualcuno a votare democratico: insomma, riuscite a immaginarvi un…

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  • BLACK EYES, Cough (Dischord, 2004)

    Com’è universalmente noto ci sono molti modi di morire estremamente diversi fra loro. C’è chi se ne va con un bang, chi con un tonf, chi con uno splash: i Black Eyes, dopo il bell’esordio dell’anno passato, hanno deciso di abbandonarci con un cough. Un rapido e quasi impercettibile colpo di tosse, di quelli che…

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  • EL GUAPO, Fake French (Dischord, 2003)

    Dopo più di un decennio sembra finalmente che la scena musicale sia pronta per uscire dal cono d’ombra che fu creato con perizia dal cosiddetto post-rock: in quel calderone critico furono spedite tutte – o quasi – le migliori intuizioni del decennio creando una coperta di confusione difficile da sollevare, e di fatto soffocando le…

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  • FUGAZI, Argument (Dischord, 2001)

    Il nono album della band newyorchese mostra una completa maturità raggiunta. Nati con un’attitudine punk totale e senza sfumature, i Fugazi hanno saputo gestire un materiale via via sempre più eterogeneo, filtrando la propria musica attraverso i canoni del noise dei sempre presenti Sonic Youth – veri e propri padri fondatori del new rock in…

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Se potessi ripercorrere in un attimo, nuotando controcorrente, le rapide di questo fiume oramai giunto al suo estuario, nella estrema fissità di questo mio prossimo viaggio nella noia orizzontale, sceglierei gli anni in cui la volta celeste non era altro che un enorme lenzuolo fatto a cielo e la luna una palla polverosa gettata nel vuoto e catturata con le unghie dall’egoismo del pianeta Terra. E noi, bimbi, cadevamo con essa per sempre, aggrappati in un infinto sprofondo gli uni agli altri, grazie a un gomitolo di lana nera. I grandi dimenticarono in fretta di avere un mondo con certe stelle enormi, sopra il capo, da osservare, mentre noi sacrificavamo la nostra noia migliore per costruire ponti sospesi nello spazio che ci allacciassero a un’agognata luna. La dipingemmo butterata e funesta, con maremoti sulla superficie di un ponto che non era mai tranquillo, ma tutta una schiuma fremente di gorghi e mostri marini. Nuovi esseri di ordinaria malinconia calpestavano un tappeto soffice come zucchero filato sparso su una teglia, in cui si radicavano piante cresciute dolci come torroni. Altre volte immaginammo un balzo da gigante come in mongolfiera, le tante mongolfiere tipiche di una domenica d’estate, un balzo che ci consentisse di fuggire all’avarizia terrestre e alle sue costrizioni. In anni in cui razzi enormi arrugginivano in volo, pensammo a uno sgangherato proiettile cavo sparato negli occhi della luna come nei film dei Meliès, in cui potessimo accovacciarci per il viaggio, assieme ai nostri migliori amici. Ma poi venne il tempo di un leggero disincanto, e, anche sognando a occhi aperti, non potevamo far altro che immaginarci tute e scafandri e missili scagliati a violentare qualche nuovo cielo. E poi, al ritorno, schivare incredibili uragani e tempeste, per posarci placidamente in un mare che ci accogliesse come un telo. Eravamo certo molto giovani e molto felici e pensavamo, con rabbia, di non dover invecchiare mai. (Matteo Marconi) Le puntate precedenti Back To The Future Vol. 9 - Stuart Adamson morì nel 2001 e nessuno ne parla più Back To The Future Vol. 8 - I Vines e il Verona dell'84-'85 Back To The Future Vol. 7 – “I figli degli operai, i figli dei bottegai!” Back To The Future Vol. 6 - Ekatarina Velika (EKV) Back To The Future Vol. 5 - Gli Air sul pianeta Vega Back To The Future Vol. 4 – “Stay” e gli angeli degli U2 Back To The Future Vol.3 - La lettera dei R.E.M. e di Thom Yorke Back To The Future Vol. 2 – Massimo rispetto per i metallari (1987-89) Back To The Future vol. 1 – L’estate di Napster 14 settembre 2010