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Porridge Radio, MONK Roma, domenica 15 giugno 2025
C’è un’energia particolare nel vedere un concerto sapendo che quella band sta per chiudere un capitolo importante. Non è un addio definitivo, qualche altra data estiva è ancora in programma, ma il Farewell Tour dei Porridge Radio è comunque un momento di chiusura. Lo ha detto più volte Dana Margolin, voce e anima della band: questo è l’ultimo giro. Una notizia che ha lasciato l’amaro in bocca ai fan, ma che ha anche spinto in molti a ritrovarsi un’ultima volta sotto il palco per celebrare l’impatto che il gruppo ha avuto sulla scena indipendente degli ultimi anni.
A Roma, il saluto avviene nella cornice del Monk, che apre il suo giardino per la stagione estiva. Ma il live si tiene all’interno, tra le pareti fresche del locale, che difendono dal caldo torrido di metà giugno. Il vero calore però è quello umano di una band e di un pubblico, che risponde con entusiasmo e trasporto, forse proprio per il clima di addio imminente. “Finalmente siamo arrivati a Roma, dopo tutti questi anni”, dice Dana poco dopo l’inizio, in quella che è la prima esibizione capitolina per la band.
La forza di Dana Margolin
Dal vivo, tutto è più intenso. La voce di Dana Margolin è un fiume in piena, ruvida e intensa, capace di passare da urla laceranti a sussurri spezzati. È lei a guidare il concerto, magnetica, mentre al suo fianco, Georgie Stott alle tastiere e Dan Hutchins al basso intrecciano trame che sostengono e amplificano lo spettacolo. Sam Yardley alla batteria tiene tutto serrato con una precisione travolgente.
Il concerto non è però solo un muro di suono: i momenti più toccanti sono forse quelli più lenti, quando si lascia spazio ad arpeggi limpidi, a melodie dolci e sospese. L’atmosfera si fa ipnotica e il pubblico ondeggia lentamente, come in trance, catturato dritto al centro.
La scaletta pesca molto dall’ultimo album Clouds In the Sky They Will Always Be There For Me con brani come “Sick of the Blues”, “A Hole in the Ground”, “God of Everything Else”, senza dimenticare cavalla di battaglia come “Sweet”, dall’amatissimo Every Bad, candidato al Mercury Prize.
Il finale è affidato a un encore di rara bellezza. Prima Dana torna sul palco da sola e incanta con “Waterslide, Diving Board, Ladder to the Sky”, poi la band si ricompone per chiudere la serata con gli ultimi due brani, “Machine Starts to Sing” e “The Rip”.
Ciò che rimane
Sul futuro dei Porridge Radio non si sa ancora molto. Probabilmente Dana Margolin proseguirà con un progetto solista, e le premesse fanno ben sperare. Ma un’altra cosa è ancora più chiara: le canzoni e le emozioni che questa band ci ha regalato, non verranno dimenticate. Se questa è stata una serata di congedo, allora non poteva esserci modo più vero e giusto per dirsi addio.
(Aureliano Petrucci)
