[Scoutcloud] Lau ro: il Brasile, il suono dei ricordi e la ricerca di se stessi

Lau Ro Wax Machine. Foto di Frances Joy Macgregor

Foto di Frances Joy Macgregor 

Dare un suono alla memoria: Lau Ro (dal 2018 mente del progetto folk psichedelico Wax Machine), musicista di San Paolo del Brasile ma di stanza a Brighton, in Onde Eu Vou – brano che insieme a Lugar anticipa l’uscita per la londinese Far Out Recordings del suo album di debutto Cabana – si chiede dove stia andando e viaggia in un luogo immaginario: il Brasile della sua fanciulezza – il paese d’origine che ha dovuto abbandonare per trasferirsi in cerca di fortuna con la famiglia in Europa, prima nel Nord Italia e poi a Brighton. «Non siamo mai riusciti a tornare a casa, così il mio legame con il Brasile è diventato in gran parte costituito dai ricordi d’infanzia e dalla mia fascinazione per tutta la musica degli anni ’60 e ’70 che proveniva da lì», racconta Lau Ro.

I quattro e minuti (e passa) di Onde Eu Vou sono un flusso di coscienza sonoro psichedelico, etereo. Un percorso di ricerca musicale delle proprie radici cominciato da tempo perché già dagli ultimi dischi a nome Wax Machine il tentativo di (ri)connessione con il Brasile è forte: Hermit’s Grove (2022) contiene una reinterpretazione del pezzo Canto de Iemanjá di Vinicius De Moraes e Baden Powell e The Sky Unfurls, The Dance Goes On (2023) è il ritorno dell’artista in Brasile dopo vent’anni di assenza.

Cabana esce domani 31 maggio.

(Monica Mazzoli)